Per finanziare la “giusta transizione” servono 4 trilioni di dollari l’anno, che sono appena l’1% di tutti gli asset finanziari a livello globale. La cifra è anche pari ai profitti dell’industria petrolifera e del gas.
Autori Sezioni: Monica Di Sisto
giornalista, vicepresidente di Fairwatch
Chi governa la guerra commerciale
La guerra commerciale, dopo pandemia e conflitto in Ucraina. Suona come un insostenibile ritorno agli anni ’80: alla guerra fredda, al militarismo, all’indifferenza climatica, con un retrogusto di autarchia. E perdono senso Wto, Banca Mondiale e Fmi come luoghi di governo dell’interdipendenza dei mercati.
Controfinanziaria / Serve un’economia solidale
La legge di bilancio è rivolta all’indietro. Il governo sottovaluta gli interventi per un’economia sociale e solidale adottati invece in Francia, non considera rilevanti gli indicatori di benessere e ancora si attende una legge contro le delocalizzazioni.
Brexit: svolta o regresso? Lo deciderà anche il commercio
Molta retorica su una competizione tra Ue e Uk “aperta ma giusta” nelle oltre 1.200 pagine dell’accordo Brexit. In realtà un emendamento passato ai Comuni amplia la sorveglianza sugli standard sociali e ambientali. Sempre che Londra non aggiri la trasparenza.
Salviamo l’Italia dall’export as usual
La crisi Covid come leva per imporre un’ulteriore accelerazione al processo di integrazione commerciale guidato dalle politiche liberiste ed egemonizzato dalle grandi corporation. Una valutazione delle scelte italiane in materia di commercio estero alla luce del Rapporto 2020 dell’Unctad, appena pubblicato.
Con il coronavirus deraglia l’iperglobalizzazione
Intervista a Jeronim Capaldo, economista Unctad esperto di globalizzazione e sviluppo: l’iperglobalizzazione trainata da multinazionali e finanza – che trascura disuguaglianze, ambiente e diritti umani – ha generato una condizione di profonda instabilità mondiale che la crisi di Covid-19 sta facendo deflagrare.
Coronavirus: una cura anche per il commercio globale
Mai come ora, di fronte al Covid, è urgente ricondurre il commercio globale in una strategia che metta al centro dell’agenda politica nazionale ed europea la giustizia sociale, la possibilità di lavorare e sostenersi dignitosamente, e la giustizia ambientale, la possibilità di avere un futuro sul pianeta.
Dal campo a Bruxelles, la resilienza dell’agricoltura
Chilometro zero, Gas, filiera corta non sono una moda. Entro il 2050 il 60% degli abitanti della Terra vivranno nelle città. E l’industria agroalimentare potrebbe contribuire al collasso del pianeta. Una rete europea in autunno
Acqua pubblica e salute animale nel nuovo Parlamento
Il Forum dei Movimenti per l’acqua ribadisce al nuovo Parlamento il no all trattato CETA, in vigore per dazi e tariffe da settembre ma ancora in via provvisoria.
L’ultimo tango della Wto
A Buenos Aires tra paralisi e rilancio di vecchi affari, torna di scena l’Organizzazione mondiale del commercio. Una cosa è chiara: le sue ricette negli ultimi venti anni hanno contribuito a impoverire milioni di persone. Martedì, i movimenti si riprendono la città con lo slogan “Fuori Wto! Costruiamo sovranità” comune-info.net