La Brexit avrà conseguenze dirette sull’emigrazione italiana, in un clima sociale, politico e istituzionale radicalmente mutato nei confronti dell’Europa che indica un’inversione di tendenza rispetto al processo di integrazione.

La Brexit avrà conseguenze dirette sull’emigrazione italiana, in un clima sociale, politico e istituzionale radicalmente mutato nei confronti dell’Europa che indica un’inversione di tendenza rispetto al processo di integrazione.
La Consulta ha dichiarato l’incostituzionalità del contratto a tutele crescenti nella parte in cui determina in modo rigido l’indennizzo per il licenziamento ingiustificato e senza collegamento col danno subito dal lavoratore: il cuore del Jobs act.
Gli ultimi dati Istat, letti attentamente, mostrano come la disoccupazione in Italia non stia affatto diminuendo. Si occulta, come la povertà. Aumenta invece la precarizzazione, contratti anche di pochi giorni, i lavoretti, e gli scoraggiati.
Come redistribuire la ricchezza e i redditi a favore di quelli lasciati indietro dalle trasformazioni tecnologiche: è uno dei quesiti che si pone il nuovo libro di Vincenzo Comito (L’economia digitale, il lavoro, la politica) in libreria da 4 ottobre.
Una riflessione sulle vecchie e sulle nuove alienazioni, sulle vecchie e sulle nuove fabbriche di alienazione nel libro di Lelio Demichelis: “La grande alienazione. Narciso, Pigmalione, Prometeo e il tecno-capitalismo”, fresco di stampa.
I Neet, gli under 29 che non studiano e non lavorano, sono 2,2 milioni in Italia, con incidenza maggiore al Sud e nella popolazione femminile. Analisi, costi e nuovi metodi di intervento per un fenomeno in crescita.
Facile e veloce, la cessione del quinto dello stipendio è l’ingresso di un tunnel per tanti lavoratori dipendenti e pensionati che non riescono altrimenti a pagarsi spese mediche e altri prestiti. Ha tassi altissimi (10%) e contenziosi. Per banche e finanziare, affari d’oro.
Il decreto dignità diventato legge reintroduce i voucher, un successo confindustriale che determina un cambio di segno al provvedimento. La Cgil, forte dei 3,3 milioni di firme per abrogarli, promette in autunno fulmini e saette.
La discussione relativa al decreto Dignità è monca. Anche la la relazione tecnica si è concentrata soltanto su effetti marginali come 8 mila posti su 2 milioni di contratti a tempo determinato.
Il decreto Dignità ha un segno opposto al “Jobs act” anche se non introduce che correttivi minimi. Le critiche di Confindustria però non hanno ragione se non politica. E sui contratti a termine, servono soluzioni per limitare il turn-over.