Secondo la legge di stabilità 2016, la card di 500 euro per consumi culturali andrà solo ai giovani italiani o comunitari. Eppure è noto che tra gli 800mila e più studenti di provenienza straniera i nati in Italia sono ormai il 53%

Secondo la legge di stabilità 2016, la card di 500 euro per consumi culturali andrà solo ai giovani italiani o comunitari. Eppure è noto che tra gli 800mila e più studenti di provenienza straniera i nati in Italia sono ormai il 53%
Una generazione precaria, consapevole della crisi, che guarda con scetticismo verso quei soggetti politici e sindacali che vorrebbero percorrere quella strada. La seconda puntata dell’analisi
Dal 2012, un organismo interno alla banca monitora gli andamenti relativi al ruolo delle banche nelle esportazioni delle armi e incalza le banche con cui ha rapporti a smarcarsi da operazioni di finanziamento di armi
Affermare la cultura come bene essenziale per poi limitarsi a servirsene per regolare il diritto di sciopero senza porsi il problema di come garantire l’accesso alle prestazioni culturali ai cittadini è poco costituzionale
Una generazione precaria, consapevole della crisi, che non si mobilita per i propri diritti. Che, anzi, guarda con scetticismo verso quei soggetti politici e sindacali che vorrebbero percorrere quella strada. Una analisi in 2 puntate
La manovra effettuata con la legge di stabilità potrà godere, con ogni probabilità, di un margine di flessibilità sul deficit aggiuntivo pari allo 0,2 per cento grazie alla cosiddetta “clausola migranti” per un valore di 3,1 miliardi. Ma sulla base di quali dati è stati quantificato questo “sconto”?
L’Italia sconta, sin dalla seconda metà degli anni Settanta, un ritardo nelle politiche sui giovani che si è tradotto in difficoltà e impossibilità a realizzare quei percorsi di transizione alla vita adulta che, invece, hanno caratterizzato la vita della generazion
Nel documento presentato dalla ministra Pinotti ad aprile 2015 manca completamente la dimensione civile e allargata della difesa di cittadini. E manca anche qualsiasi prospettiva di prevenzione dei conflitti
Nel Rapporto si propone l’introduzione di una misura strutturale di sostegno al reddito del costo di 11 miliardi di euro per un anno, rivolta a disoccupati, inoccupati e sottoccupati
La politica economica ha finora ignorato le disuguaglianze di genere ma misurare in ottica di genere sia le misure di rilancio che quelle di austerity ci aiuterebbe molto a uscire prima e meglio dalla situazione attuale