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Archivio | Mondo

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Le vie della seta occidentali

Per rispondere alla Belt and Road Initiative messa in campo anni fa da Pechino, ora anche Washington e Bruxelles annunciano iniziative per aiutare i paesi in via di sviluppo a ammodernare le infrastrutture, anche di adattamento climatico. Ma non sono chiari progetti e fondi effettivamente impegnati.

epa09262286 (L) Canada's prime minister Justin Trudeau, president of the European Council Charles Michel, US President Joe Biden, Japan's prime minister Yoshihide Suga, British prime minister Boris Johnson, Italy's prime minister Mario Draghi, France’s president Emmanuel Macron, president of the European Commission Ursula von der Leyen, Germany’s chancellor Angela Merkel, during the family photo on the first day of the Group of Seven (G7)  leaders summit in Carbis Bay, Cornwall, Britain, 11 June 2021. Britain hosts the G7 summit in Cornwall in from 11 to 13 June 2021.  EPA/HOLLIE ADAMS/POOL

L’economia globale vista dalla Cornovaglia

Il “Consenso della Cornovaglia” (dal luogo del G7 di giugno) potrebbe prendere il posto del fallimentare “Consenso di Washington” come paradigma per le politiche economiche internazionali. E’ la tesi del rapporto del G7 “Global Economic Resilience: Building Forward Better”. Banco di prova, la Cop26.

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Una rilettura dei Pandora Papers 

Il nuovo scandalo dei paradisi fiscali per i Paperoni del mondo non ha provocato una grande ondata di indignazione su un sistema di tassazione generalmente regressivo, diseguale e ingiusto. Analisti e media si interrogano sulle cause.

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Le fragilità del regime talebano

La vittoria dei Talebani coincide con il fallimento della “war on terror ” ma è una vittoria fragile. La dipendenza dall’esterno, un contratto sociale inadeguato ai tempi e la cultura dell’impunità saranno fattori di instabilità sul medio e lungo termine. 

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Lo scenario sanitario internazionale

Il G20 Salute a guida italiana a fine ottobre avrà la sessione decisiva. Mentre al Sud del mondo arriva solo l’1,6% dei vaccini e il Patto di Roma non ha appoggiato lo stop ai brevetti. A vantaggio di Big Pharma che punta a una endemizzazione, non al superamento della pandemia.

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Senza manodopera straniera Regno Unito in cortocircuito

Il governo guidato da Boris Johnson, ha sostenuto il sì al referendum, promosso la campagna per una Brexit dura segnata soprattutto dalla questione dell’immigrazione. Ma ora sta scontando una ripresa postpandemica lenta e un aumento dei prezzi per questo stop ai flussi di lavoratori stranieri. Da Internazionale.