Une centaine d’eurodéputés et plusieurs économistes, parmi lesquels Joseph Stiglitz, Aurore Lalucq et Gabriel Zucman, appellent, dans une tribune au « Monde », l’OCDE et l’ONU à instaurer un impôt international progressif sur l’extrême richesse. Da Le Monde.
Archivio | Europa
Cutro. Quelle morti che non possiamo accettare
Saremo a Cutro, sabato 11 alla Manifestazione nazionale indetta dalla Rete 26 febbraio sulla spiaggia di Cutro “Fermiamo la strage, subito!”, insieme ai cittadini calabresi che ancora una volta si sono distinti per la loro umanità e per tornare a chiedere politiche diverse, a partire dal varo di una missione pubblica di soccorso dei migranti […]
Boom di armi e gas liquido, le due facce della guerra per gli Usa
L’export di greggio Usa a ritmi record: oltre 5 milioni di barili al giorno. E metà del Gnl usato nel Vecchio Continente arriva da Oltreoceano. Da il Sole 24 ore.
Solo armi: le scelte dei leader Ue, tre chiavi di lettura
Il comportamento dei leader europei nella corsa al riarmo per la guerra in Ucraina non corrisponde né ai principi condivisi nel diritto internazionale, né agli interessi strategici, tanto meno a quelli economici. Analisti di diverse famiglie teoriche lo confermano: la mancanza di trattative è sonnambulismo e cova la catastrofe.
Ministro Esteri svizzero: colloqui segreti su accordo di pace in corso a Ginevra
olloqui segreti «non a livello più alto» per raggiungere un accordo di pace sulla guerra in Ucraina sarebbero in corso a Ginevra in Svizzera. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Berna, Ignazio Cassis al quotidiano Le Temps.
L’impensabile ora diventa necessario, verso la voragine
Ciò che ieri non era nemmeno preso in considerazione diventa oggi «una necessità alla quale non ci si può sottrarre». I carri armati per l’Ucraina sono pronti e Kiev già chiede i jet d’attacco. La guerra rischia di estendersi. Da il manifesto.
Italiani: no all’aumento delle spese militari
La bocciatura dei piani del governo è secca: nel sondaggio di Swg per Greenpeace a metà gennaio gli italiani si rivelano contrari all’aumento al 2% del Pil delle spese militari e favorevoli a una forte tassazione degli extraprofitti di guerra. Gli investimenti? Per le rinnovabili e per contrastare l’inflazione.
La scelta delle armi a senso unico porta in un vicolo cieco
Il terribile conflitto armato in Ucraina è stato fin dal principio sfruttato per giustificare quello che nei fatti potrebbe diventare il più massiccio aumento di spesa militare globale degli ultimi 50 anni. Anche l’Italia mette a budget per il 2023 ben 26,5 miliardi di euro. Senza trasparenza sugli invii. Da il manifesto.
La fine dell’Europa
In Europa il declino economico e tecnologico si intreccia al vuoto della costruzione politica della UE e alle trasformazioni geopolitiche e culturali. Alcune riflessioni a partire dai libri di Lucio Caracciolo e Regis Debray.
Per la pace in Ucraina mobilitare la società civile russa
Non servono rappresaglie da parte di Kiev e neanche fomentare il nazionalismo patriottico: così si avvalora l’idea che l’avversario sia la Russia e non un manipolo di satrapi al potere. Da il manifesto.