Quattro autorevoli personalità tedesche hanno presentato un piano di pace al governo di Berlino perché rompa la paralisi della Commissione Ue e fermi l’escalation basato sulla neutralità dell’Ucraina e sul ruolo dell’Onu.

Quattro autorevoli personalità tedesche hanno presentato un piano di pace al governo di Berlino perché rompa la paralisi della Commissione Ue e fermi l’escalation basato sulla neutralità dell’Ucraina e sul ruolo dell’Onu.
Di fronte alla situazione di stallo della guerra in Ucraina, dopo il mancato successo della controffensiva di Kiev, una proposta articolata di apertura di negoziati di pace è stata avanzata nei mesi scorsi da quattro voci autorevoli: Peter Brandt, storico e figlio del cancelliere Willy Brandt, il politologo Hajo Funke, il generale in pensione Harald […]
La Banca europea per gli investimenti, su richiesta di 14 paesi europei tra cui l’Italia, si prepara a includere i prestiti per investimenti nell’industria della difesa o dual use dopo il Consiglio europeo di fine marzo. Trenta ong europee chiedono di resistere a queste pressioni e finanziare invece le azioni per il clima e la […]
Le previsioni per le europee del 9 giugno e per la prossima Commissione non sono rosee. Già oggi l’Europa sta sposando sempre più la linea della guerra, della chiusura ai migranti e sta indebolendo le prospettive del Green Deal. Eppure in Europa bisogna stare. Tornare alla logica degli Stati nazionali sarebbe pericolosissimo. Si tratta di […]
Agli autocrati interessa la propria conservazione, l’immagine inflessibile e perciò l’esercizio permanente della forza. Per loro la proposta di pace è un atto di debolezza. Per i paesi democratici invece la trattativa e la tregua sono prove di forza e di responsabilità. Da il manifesto
La riforma ha confermato l’austerità. Andiamo incontro a una procedura per disavanzo eccessivo e dunque a una correzione strutturale del deficit di almeno lo 0,5% annuo. Da il manifesto.
Il Parlamento europeo regolamenta, primo al mondo, l’uso dell’Intelligenza Artificiale per rispettare i diritti umani. Ma è davvero così? Le eccezioni previste minano l’intera impalcatura, come dice anche Amnesty. E danno mano libera ai governi e alle industrie.
Il Triangolo di Weimar (Macron, il cancelliere Scholz e il premier polacco Donald Tusk) fornisce missili a lungo raggio agli ucraini e innesca rischi di escalation nucleare. L’agenda del riarmo, correndo sul filo del “si vis pacem para bellum”, trova facili apologeti, sempre pronti ad irridere i cosiddetti “pacifinti”.
Il governo vorrebbe che l’Italia tornasse a produrre un milione di veicoli e apre all’ingresso di partner cinesi, che finora ha ostacolato. Un’operazione difficile, considerando gli investimenti già annunciati di Byd in Ungheria, la scarsa appetibilità del mercato elettrico italiano, la nebulosa dei piani di Stellantis.
Il tempo dell’Ucraina si sta esaurendo? Non lo dice qualche pericoloso sovversivo, oppure Papa Francesco, ma un saggio di Foreign Affairs di Dara Massicot esperta del Carnegie Endowment for International Peace. Da il manifesto.