Se la crescita è “misurabile”, stagnazione e recessione si prestano a diverse interpretazioni. Ma a prendere sul serio le previsioni Bankitalia 2019 sarebbe da suonare un allarme rosso. Perché non scatta?
Se la crescita è “misurabile”, stagnazione e recessione si prestano a diverse interpretazioni. Ma a prendere sul serio le previsioni Bankitalia 2019 sarebbe da suonare un allarme rosso. Perché non scatta?
A tre settimane dal varo della Legge di Bilancio, già mancano all’appello 5-6 miliardi di euro, ed è probabile che a primavera, dopo le europee, arrivi una manovra correttiva. La situazione internazionale non è rosea. Ma il governo ci ha messo del suo facendo il contrario di ciò che si sarebbe dovuto fare.
Il 2018 si è chiuso con un crollo su tutta la linea delle criptovalute, la capitalizzazione complessiva è passata dal picco di 830 miliardi di dollari a inizio anno ai 130 attuali. Ma non è detto che nel 2019 non risorgano.ilsole24ore.it
Giovanni Dosi, Marco Vivarelli, Mario Pianta
26 Dicembre 2018 | Sezione: Economia e finanza, Italie, primo pianoGiorgio Lunghini, scomparso di recente, è stato punto di riferimento per due generazioni di studiosi e di attivisti. Ha toccato il cuore del capitalismo, esaminando la contraddizione tra l’abbondanza di merci e i bisogni insoddisfatti, tra le grandi capacità produttive e la grande disoccupazione che ci circonda.
A fine novembre il Parlamento europeo ha bocciato l’assunzione del Fiscal compact nel diritto comunitario e la discussione a Strasburgo (Lega e 5 stelle erano assenti) è stata prolifica ma in Italia nessuno ne parla. E la disputa tra governo e Commissione resta spiaggiata sul deficit eccessivo.
O. Blanchard e J. Zettelmeyer, in un recente articolo nel valutare la Nadef 2018 ripropongono la logica della “austerità espansiva”, sostenendo che oggi nel nostro Paese si verificherebbe il suo reciproco, la “espansione fiscale restrittiva”. Una polemica vecchia e pericolosa per la stessa tenuta della Ue.
Quest’anno in base alla rilevazione semestrale dell’Ocse l’economia italiana sperimenterà una crescita del Pil dell’1 per cento, che scenderà allo 0,9 per cento nel 2019 rimanendo invariata nel 2020. Molto meno di quanto prevede Palazzo Chigi. zeit.de
Il XX Rapporto Sbilanciamoci! è disponibile per essere scaricato. Questa è la Legge di Bilancio che la società civile vorrebbe, quella del cambiamento, quello vero.
Siamo a due lettere dalla Commissione Ue sulla legge di bilancio 2019, con osservazioni basate ancora su una interpretazione rigida del Fiscal compact, mentre il governo cerca di ridurre il differenziale con la crescita media europea ma agendo solo sulla partita corrente. Sottovalutato l’avanzo primario.
L’alta incidenza sia del debito pubblico che di quello privato pone Francia, Spagna e Regno Unito ai primi posti della classifica, l’Italia è solo al 9° posto, con un rapporto debito totale-Pil al 265% per via del basso debito di famiglie e imprese che compensa l’alto debito pubblico. ilsole24ore.com
