Ogni salto tecnologico comporta un risparmio di tempo di lavoro. Con l’auto elettrica le stime parlano di una perdita del 30% dei posti di lavoro. Ma la transizione ecologica può portare anche benessere e più libertà.

Ogni salto tecnologico comporta un risparmio di tempo di lavoro. Con l’auto elettrica le stime parlano di una perdita del 30% dei posti di lavoro. Ma la transizione ecologica può portare anche benessere e più libertà.
L’Europa sembra fare sul serio sul Green New Deal, e stanzia mille miliardi in 10 anni per la decarbonizzazione, con misure che potrebbero coinvolgere anche l’Ilva. Anche il premier Conte vuole una svolta verde nella fase 2 del governo, ma la linea risulta ancora poco definita.
Un provvedimento da 5 milioni di euro è stato emesso oggi dall’autorità garante della concorrenza e del mercato nei confronti di Eni, a seguito di un esposto: è la prima sentenza italiana contro il greenwashing.
Il lungo percorso dell’European Green Deal è iniziato a dicembre. E il Wwf già chiede impegni maggiori alla nuova Commissione per la transizione verde. Ma l’Italia nei vari piani e interventi del suo Green Deal resta ancora al palo.
Inutile girarci intorno: alla COP 25 di Madrid si è consumato un fallimento. Che non è solo il mancato accordo sul double counting e sul loss and damage. Dalla rivista Micron.
L’Accordo per limitare a 1,5 °C l’aumento di temperatura al 2030 ha suggerito alle lobby fossili il rilancio del metano come “rimedio”. Dal blog de Il Fatto.
L’Europa, la Francia in testa, si sbraccia a Madrid sul riscaldamento globale ma fa poco, mentre la Cina ha già raggiunto gli obiettivi della Cop di Parigi. Ma di recente sta facendo dietrofront sulla decarbonizzazione, forse in relazione all’insicurezza energetica conseguente ai dazi di Trump.
L’energia solare e eolica negli Stati Uniti nel 2021 potrebbe superare quella prodotta dal carbone, prevede l’Institute for Energy Economic and Financial Analysis. Da Cnn Business.
C’è uno scontro in atto all’interno della maggioranza in Parlamento sulle royalties che dovrebbero pagare i padroni del petrolio, Eni in primis. Il “lodo Collina” e le osservazioni del Wwf.
La vicenda dell’Ilva mostra la condizione del Paese, tra totale inerzia e paralisi politico-amministrativa, da una parte, e interventismo senza regole dall’altra. Oggi l’impianto rischia la chiusura definitiva: qual è il quadro nazionale e internazionale e quali sono gli scenari futuri.