È circa dalla metà degli anni 70 che la gestione dell’economia si è imposta come criterio di governo di tutti i processi sociali di un qualche rilievo. Con quali conseguenze? Un’anticipazione del libro di Massimo De Carolis

È circa dalla metà degli anni 70 che la gestione dell’economia si è imposta come criterio di governo di tutti i processi sociali di un qualche rilievo. Con quali conseguenze? Un’anticipazione del libro di Massimo De Carolis
Il mito della Barcellona risorta con le Olimpiadi del ’92 ha indicato la strada per la rinascita alle altre città europee post industriali. Ma Barcellona è davvero un esempio da seguire?
Sbilanciamoci! aderisce con convinzione alla giornata di mobilitazione, venerdì 2 giugno, “Difendiamo l’umanità, non i confini”, promossa dalla campagna Un’altra difesa è possibile
Per superare la crisi economica non basta solo abbandonare le politiche di austerità, bisogna ripensare il ruolo dello Stato. Presentati a Roma i risultati del progetto europeo ISIGrowth
Note a margine del volume recentemente pubblicato dalle edizioni dell’Asino,“Il partito sociale”, una raccolta di scritti di Osvaldo Gnocchi-Viani
Il rapporto “Verso un’economia trasformativa” analizza lo stato dell’arte dell’economia sociale e solidale in tutto il mondo. Una rassegna di buone pratiche che creano lavoro e partecipazione
I risultati delle elezioni presidenziali sembrano avere terremotato la scena politica francese. In vista delle legislative, a sinistra correranno tre sigle: socialisti (rappresentati da Benoît Hamon), PCF e Insoumis. E anche la destra del Fronte National si presenta con una rottura
La crescita esponenziale delle disuguaglianze negli ultimi decenni è alla base della crescita di fenomeni populisti. A Roma, la lectio magistralis del premio Nobel Joseph Stiglitz
La Francia ha dunque il suo presidente. È stato votato dal 66,06% degli elettori, in sostanza oltre 20 milioni di persone. Marine Le Pen ha totalizzato il 33,94% cioè 10 milioni e 600 mila francesi, cioè il doppio di quanto era riuscito a suo padre nel 2002. L’astensione è stata del 25,38, pari a 12 […]
Se il fallimento del Jobs Act è sotto gli occhi di tutti, la costruzione di una ricetta alternativa deve ripartire dalla messa al bando dei presupposti che hanno ispirato le politiche del lavoro degli ultimi decenni