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Autori Sezioni: Claudio Gnesutta

L’eredità di Margaret Thatcher

“I have given you back the right to manage”. Con questa frase il primo ministro Margaret Thatcher esordiva a una cena annuale della Confederation of British Industry assumendosi il merito di aver rilanciato la crescita economica del Regno Unito

Euro sì, euro no. Falsi dilemmi e scelte possibili

Le uscite di Grillo sull’euro riaccendono la discussione. Ma è bene vedere la questione nella sua reale portata: nelle condizioni date, in ciascuno dei due casi a pagare saranno i salari reali. Si può discutere all’infinito sul “meno peggio”. Oppure cambiare rotta

Per chi suona l’emergenza

Il voto consegna una governabilità difficile. Eppure una svolta è necessaria, in uno scenario profondamente mutato. Ma che ancor più di prima chiede all’Italia terapie d’urgenza per cambiare rotta, e all’Europa di creare spazio per un intervento anticongiunturale non effimero. Solo allentando i vincoli dell’austerità l’Ue può aiutare l’Italia e se stessa

L’Italia nella rotta d’Europa

La rotta d’Italia passa per l’Europa. Il nuovo governo si dovrà scontrare con Berlino e Bruxelles, ma ci sono spazi di manovra e alleanze possibili per politiche espansive e limiti alla finanza. L’obiettivo è cambiare la rotta di un’Europa che va verso una grande depressione

Finanza e capitalismo. Che cosa è cambiato

Gli intrecci della finanza con la produzione, il potere economico e il consenso sociale sono essenziali per capire la crisi di oggi. Il peso che ha ora la finanza è diventato insostenibile per l’economia e la società. O si ridimensiona la finanza, o si riduce lo spazio per la democrazia e i diritti sociali

Una norma distributiva per l’Europa che verrà

Protezione sociale, con standard di diritti e salari, e protezione dalla finanza. Queste sono le due condizioni essenziali per poter affrontare una politica economica, che aggredisca il nodo irrisolto della costruzione europea: le differenze strutturali tra le economie nazionali

Draghi e falchi: c’è un’alternativa?

Da un lato, quelli che pensano che dall’euro debba uscire chi non ha titoli per starci dentro. Dall’altra, l’idea di trattenere tutti dentro una gabbia condivisa. Nello scontro in atto sui destini dell’Europa, si confrontano due opzioni tutte interne a una visione liberal-conservatrice. In entrambe manca la società, e la cittadinanza europea