Il muro del debito si erge di fronte ai ricchi paesi d’Europa e agli Usa ed è praticamente insuperabile, se si finanziano con denari pubblici le banche in stato fallimentare. Se le si nazionalizzasse, non sarebbe meglio? Si farebbe almeno chiarezza
Archivio | Settembre, 2011
Gli europei e il ritorno al protezionismo. Intervista a Philippe Murer
Come difendere produzioni e posti di lavoro in Europa? Un sondaggio europeo mostra il favore verso il ritorno di tariffe doganali sulle importazioni da fuori Europa. In Francia la “demondializzazione” entra – da sinistra e da destra – nel dibattito delle elezioni presidenziali
I beni comuni per uscire dalla crisi
Un estratto dal saggio di Enrico Grazzini “Il bene di tutti. L’economia della condivisione per uscire dalla crisi”, Editori riuniti, 2011
La ricchezza delle nazioni
Non c’è altro che la ricchezza -– meglio il capitale – al mondo? Non ci sono più la storia, la politica, il diritto come dimensioni autonome? Sembra che la Banca mondiale la pensi proprio così
L’Europa della troika. Intervista a Luciano Gallino
Commissione europea, Banca centrale e Fondo monetario concentrano i poteri, alimentano la recessione, espropriano la democrazia. Si deve ripartire dal modello sociale europeo e da un’autorità politica democratica
Questa crisi è un’occasione
Per riaprire la partita bisogna mettere in discussione le decisioni politiche che vengono assunte dal potere costituito. Su questa base la politica potrebbe rinascere
Foto di classe. Manca solo la scuola
I numeri dell’Ocse fotografano i mali della scuola italiana. Per la quale la trojka Gelmini-Sacconi-Tremonti ha un piano: disincentivare il più possibile l’ìstruzione
Contro il tetto alla spesa in Costituzione
“Predeterminare un limite alla spesa, e di conseguenza al prelievo, significa rinunziare a governare la società e il suo sviluppo”. Economisti e giuristi firmano un appello contro le manovre sulla Carta
Germania: un’isola felice che sente l’assedio
La storia del successo tedesco è raccontata dagli indicatori economici visibili. Ma all’interno ci sono segni di inquietudine, in un paese senza una visione strategica di se stesso e dell’Europa. La crisi finanziaria dell’eurozona riflette questo vuoto, che va riempito da una nuova politica europea
Con Silvio B. dieci anni di declino
Standard & Poor boccia il governo italiano, più tossico del debito, incapace di fare crescere l’economia, responsabile del lungo declino economico del paese