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Archivio | Politica

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Per un’assemblea dei pacifisti italiani

Oggi la mobilitazione contro le guerre e il riarmo è centrale. Dobbiamo allargare il campo il più possibile in una visione “orizzontale” della mobilitazione (e della sua gestione) che ha bisogno di essere diffusa in “case comuni”. Inoltre la costruzione di una cultura politica deve essere capace di innervare la protesta in proposta. 

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Smantellare il Deep State: Trump in azione

La trasformazione della democrazia statunitense in autocrazia che ne deriva è strumentale a una seconda e forse perfino più pericolosa trasformazione: quella da un capitalismo ancora in qualche misura dal “volto umano” ad un capitalismo ferocemente corporate, con tutte le conseguenze in termini di sofferenze per le persone. Da Menabò di Eticaeconomia.it

Una prova di democrazia

Che fosse un’impresa difficilissima lo sapevamo tutti: il quorum ai referendum era una montagna altissima da scalare. Non ce l’abbiamo fatta, ma 14 milioni di persone sono andate a votare su quesiti importanti. Le critiche che arrivano anche da sinistra e che parlano di sconfitta sono ingenerose e politiciste.

La notte della democrazia

La democrazia e la rappresentanza sono state svuotate di senso a favore di governi sempre di più autoreferenziali e oligarchici. Ora, dagli Stati Uniti fino a qui si sono fatti passi da gigante nel reprimere democrazia diretta, dissenso, informazione libera, spazi di partecipazione. Noi siamo convintamente e da sempre dall’altro lato: contro il dl sicurezza.

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Anni 70: i protagonisti dimenticati

Non è accettabile che la stagione politica degli anni 70 venga ricordata sotto l’insegna “anni di piombo”, come fu per mettere in ombra il protagonismo operaio in funzione neoliberista sotto i governi di centro-sinistra. Una politica della memoria serve ad attivare la mobilitazione, a iniziare dal lavoro, dai referendum.

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Verso Rafah: a mani nude contro la barbarie

Un viaggio di 53 attivisti, tre europarlamentari, politici e giornalisti verso Rafah, per denunciare l’assedio a Gaza, l’uso della fame e della sete come arma di guerra, e affermare, con la sola forza dei corpi, che il diritto internazionale e la dignità umana non possono essere cancellati.