Un Trattato Onu, firmato anche dagli Usa, dichiara lo spazio extra-atmosferico patrimonio dell’umanità. Ora è violato dal monopolio di Elon Musk con i suoi attuali 7mila satelliti. E l’Italia sovranista di Meloni è il primo paese a genuflettersi.

Un Trattato Onu, firmato anche dagli Usa, dichiara lo spazio extra-atmosferico patrimonio dell’umanità. Ora è violato dal monopolio di Elon Musk con i suoi attuali 7mila satelliti. E l’Italia sovranista di Meloni è il primo paese a genuflettersi.
Esistono stime contraddittorie sul potenziale economico dell’Intelligenza Artificiale, che abbisogna di grandissimi investimenti. Secondo i Nobel Acemoglu e Johnson anche i riflessi sul Pil mondiale saranno scarsi. Con impatto devastante sull’ambiente.
Prima dell’IA l’automazione interessava per lo più gli operai, ora ciò che ci aspetta potrebbe rivelarsi uno tsunami. In più si allargano gli spazi per le élite tecnologiche, per le disuguaglianze, la disinformazione e il controllo. Gli studi dei Nobel Acemoglu e Johnson.
Nel volume Il costo della spedizione gratuita due studiosi americani curano un’indagine critica sul più grande colosso del capitalismo globale. Da Collettiva
Bill Gates a Palazzo Chigi chiede mani libere al governo italiano che presiederà il G7 e coordinerà il dossier sull’Intelligenza Artificiale. Le recenti linee guida Ue vanno verso questa deriva: doppio standard di diritti, tra europei e migranti, e spazi per sorveglianza biometrica, senza controlli terzi.
Il britannico Sunak ha organizzato il 1° summit sui rischi dell’AI, gli Usa hanno creato un’Agenzia federale. Mentre si stimola l’hype, in un misto di paura e magnificazione, si rischia che la regolazione sia affidata alle Big Tech, proprietarie di tecnologie e dati. Mettendo nell’angolo sviluppatori indipendenti e società civile.
Dal recruiting alla differenziazione dei prezzi di beni e servizi, già oggi viene utilizzata l’Intelligenza Artificiale. E nel futuro quanto saranno autonome le macchine nei passaggi decisionali? E quali problemi si porranno? Compendio ragionato del convegno “Intelligenze al confine tra biologico e artificiale”.
L’indispensabilità dello smartphone, macchina per eccellenza di questa prima parte del secolo, solleva molte domande. La più intrigante è cui prodest? Chi ci guadagna? Sicuramente serve un suo uso più consapevole.
Sempre più persone lavorano per gli algoritmi e, nel farlo, perdono diritti. Nella Ue se ne calcolano 28 milioni che lavorano su piattaforma. La proposta di Direttiva Ue li trasformerebbe in subordinati. Ma non c’è via d’uscita dallo sfruttamento senza l’organizzazione del conflitto.
Accordo tra i ministri del Lavoro dei 27 per una direttiva Ue a tutela dei riders: basteranno tre criteri (su sette) per non essere più inquadrati come autonomi. In ballo 5,5 milioni di lavoratori in Europa. Da Repubblica.