Pechino è in una posizione unica per aiutare a mediare un accordo ed evitare l’escalation nucleare della guerra in Ucraina. Dal Finacial Times.

Pechino è in una posizione unica per aiutare a mediare un accordo ed evitare l’escalation nucleare della guerra in Ucraina. Dal Finacial Times.
Gli Stati Uniti hanno anticipato di qualche mese l’arrivo nelle basi europee della versione aggiornata (assai più versatile) delle sue armi atomiche B61-12. Da il manifesto.
Lo storico israeliano parla di “doppio standard” dell’Occidente su invasioni e occupazioni e ricorda: “Da quando è iniziata la guerra in Ucraina, il governo israeliano ha intensificato le uccisioni di palestinesi, inclusi i bambini.” Da Il Fatto.
Gli Stati Uniti hanno accelerato la messa in campo di una versione aggiornata delle bombe B61-12. La dislocazione di queste armi nucleari nelle basi Nato e alleate da questa primavera è ora prevista a dicembre 2022 secondo Politico. Qui cosa sono da Peacelink.
Un impiego di armi nucleari non appare un’opzione razionale per il Cremlino. Dobbiamo restare comunque estremamente attenti al rischio nucleare, data la gravissima ostilità fra le potenze e i molteplici focolai di conflitto. Sarebbe necessario venissero ripresi i negoziati russo-americani sospesi nel 2021. Da Affari Italiani.
L’economista Usa, a Roma al forum della Comunità di Sant’Egidio, non ha dubbi: “La propaganda ci trascina verso il disastro nucleare”. Da Il Fatto.
Le sociologue russe Lev Goudkov constate que l’attitude de la société russe vis-à-vis de l’« opération spéciale » en Ukraine relève plus de l’absence de résistance ou d’opposition, que d’un soutien réel. Da Le Monde.
“Le grandi potenze sono impegnate nella corsa alla militarizzazione dell’intelligenza artificiale”. Pubblichiamo qui un riassunto della relazione al convegno “Nuclear Weapons: New Risks” degli scienziati per il disarmo in programma a Castiglioncello il 21 e 22 ottobre.
Gli effetti di questo inclinarsi verso l’opzione nucleare ha tre obiettivi: circoscrivere il campo di battaglia all’Europa, mettere in discussione la deterrenza e far proliferare stati come Iran e Nord Corea. Da Il Fatto.
La produzione di semiconduttori è diventata l’attività più importante al mondo a livello industriale visto che i chip costituiscono i mattoni di tutta la civilizzazione numerica. Ma la loro produzione, super globalizzata, adesso va a singhiozzo. E il motivo è tutto geopolitico.