Lo scorso anno per un paio di mesi, quando il petrolio, inarrestabile, sgorgava dal fondo del mare, la macchia nera ha turbato le coscienze. Erano in discussione: l’ambiente contro i modelli opulenti; il diritto pubblico di fronte alla forza delle multinazionali. Anticipiamo stralci di uno scritto più ampio in via di pubblicazione.
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Nella crisi dell’euro una sfida per l’Europa
La recessione ha aggravato le contraddizioni Ue. Si insiste sui bilanci pubblici, mentre la crisi del debito privato richiede politiche comuni per uno sviluppo sostenibile
Libia, la tragedia degli idrocarburi
Un despota che ha in mano tutta la ricchezza. Export al 90% da idrocarburi. Le potenze esterne, che acquistano gas e petrolio, e muovono il tiranno. Un copione già scritto, nelle storie delle “hydrocarbon societes”? Chiunque vinca, tornerà una dittatura del petrolio? Forse non è detto, stavolta
Nucleare, tre domande e tre risposte
“Non facciamoci prendere dalle emozioni”, hanno detto a caldo i governanti di fronte alla tragedia di Fukushima. Salvo poi farsi prendere dai sondaggi e innestare una rapida e forse falsa marcia indietro. Ma prendiamoli alla lettera: ragioniamo.
Se il vincitore prende (quasi) tutto
Gli Stati uniti navigano in un oceano di disuguaglianze. L’analisi del “Working group on extreme inequality, un osservatorio on line su un trend che cresce
L’Europa incapace di badare a se stessa
Il nuovo patto per l’euro indebolisce le ragioni politiche dell’Europa. Le ultime decisioni non bastano a ridare fiato e potere al ruolo pubblico
Banche e rischi, lavori infiniti in corso
Qual è il giusto livello di capitale per le banche? Mentre si disputa attorno a Basilea III, ancora nulla è stato fatto dopo la grande crisi per evitarne un’altra
Forbes. Miliardari per tutti i gusti
Il nuovo elenco 2011 delle persone più ricche del mondo – sono 1.210 quest’anno – segnala importanti cambiamenti nella vecchia e ben nota tribù dei predatori. Che nel suo insieme supera il Pil tedesco
La mano visibile del mercato agricolo
Ovvero, quando il libero mercato e la concorrenza internazionale (tanto decantate da Usa e Ue) sono falsati dalle sovvenzioni (promosse da Usa e Ue)
Economisti tedeschi, i consigli tragici
Stop al sostegno alla periferia indebitata dell’Ue, lasciateli fallire. Teorie sbagliate e interessi forti dietro una linea che non porta l’Europa da nessuna parte