Non c’è timoniere, né punto d’arrivo nell’attuale “rotta” d’Europa, cresciuta con il motto implicito “meglio che niente”. L’alternativa è radicale: uscire dall’egemonia privatistica, mettere al centro della scena la lotta per un diritto del comune e contro l’accumulo istituzionalizzato della ricchezza
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Ripartiamo dai princìpi
I governanti della costruzione europea hanno sbagliato molto, quasi tutto. Ma qui siamo, e senza Europa e senza euro non andiamo da nessuna parte. E da qui possiamo ripartire, guardando in faccia l’economia più che gli economisti
Per uscire dalla crisi con un’altra Europa
Il forum “La rotta d’Europa, cominciato nell’estate con le domande di Rossana Rossanda, viaggia verso i 50 contributi, molti dei quali tradotti in inglese e rilanciati nel dibattito internazionale su opendemocracy. Ecco l’elenco di tutti gli articoli
Il nostro forum su Opendemocracy
Il frequentatissimo sito inglese opendemocracy.net – uno dei principali luoghi d’informazione sui temi europei e internazionali, fondato da Anthony Barnett – si è unito alla nostra discussione, pubblicando la versione inglese di alcuni degli interventi al forum “La rotta d’Europa”. Ecco i primi. Rossana Rossanda: Question on the Union Mario Pianta: The making of the […]
All’Europa serve un “new deal” di classe
La crisi europea viene dagli Stati uniti, dal crollo del “keynesismo privatizzato”. Per uscirne, occorrono politiche opposte a quelle di Maastricht. Un new deal inedito, strumento di una “riforma”, non solo di una “ripresa” che è impossibile nelle condizioni date. E una sinistra di classe su scala continentale
I veri creditori siamo noi
Al centro della crisi c’è il debito e anche in Italia, come in altri paesi europei, dobbiamo chiedere trasparenza e un “auditing” pubblico sul debito, primo passo per costruire una soluzione politica alla crisi. L’appello che viene dal decennale del G8 di Genova
Dubbi e zavorre sul miracolo indiano
BRIC/L’economia continua a galoppare, ma più di un problema si addensa all’orizzonte. E dentro e fuori il paese si discute dei problemi di un modello che pareva miracoloso
Europa, costruire politiche al posto dei feticci
I falsi miti su debito pubblico e moneta, sui quali la speculazione fa leva. E le condizioni per avviare una politica di sviluppo in Europa: gli strumenti ci sono, manca la politica
Se fosse l’Europa a battere moneta. Davvero
Mentre si piangeva sull’Europa “incompiuta” molti cambiamenti sono stati già fatti, nell’estate. Ma hanno ristretto ancor più lo spazio della politica e della democrazia. Per provare a muovere su un’altra strada, è il caso di concentrarsi non sul «passo che manca», ma sul «passo negato», «vietato» all’Europa. E costruirne una nuova
Europa, la crisi dalle molte teste
Le crisi multiple di oggi riflettono il divario tra i cambiamenti economici e sociali e gli assetti istituzionali e politici che fermi a un’epoca passata. Le proteste sociali hanno bisogno di una risposta istituzionale: è possibile un’Europa di pace, verde, democratica e cosmopolitica, al posto di una burocrazia neoliberista?