Secondo alcune stime le necessità di ricapitalizzazione del sistema bancario europeo possono essere valutate tra 1,0 e 2,6 trilioni di euro, una somma colossale
Archivio | Economia e finanza
Così possiamo cambiare l’Europa
Un’altra rotta per l’Europa è possibile, mantenendo la moneta unica e cambiando regole e politica economica. L’introduzione dell’ultimo libro di Paolo Pini
La crisi e il ruolo delle banche centrali
In un periodo di basso sviluppo economico e di basso livello di inflazione, in cui la politica è sostanzialmente assente, le banche centrali si sono viste affidare obiettivi sempe più ampi
Le finanziarie ai tempi del fiscal compact
Il mancato rispetto della regola sul debito impedisce all’Italia di avvalersi della “clausula sugli investimenti”, una mini golden rule che esclude gli investimenti pubblici dal computo del deficit
Le locomotive d’Europa
Il surplus tedesco è stato foraggiato negli anni dai consumatori portoghesi, irlandesi, greci e spagnoli. Mentre a livello globale l’eurozona è diventata più un peso che un fattore di crescita
Austerity, economisti alla rissa politica
Mentre il dibattito politico sull’austerity è assente, in campo accademico lo scontro è al calor bianco. Così l’economia è diventata ideologia e lo scontro teorico è divenuta bagarre politica
Finanziaria, che lo spread ce la mandi buona
L’incauto ottimismo del governo nel delineare i valori dello spread. Nel Def si ipotizza uno spread bassissimo e si costruiscono le politiche economiche in conseguenza
Banca delle Marche, la crisi continua
La semestrale di agosto ha certificato ulteriori perdite di bilancio per circa 232 milioni di euro per l’istituto marchigiano. E ora è in arrivo un piano di ristrutturazione lacrime e sangue
Il secolo delle diseguaglianze
Il XXI secolo rischia di tornare al passato e di assomigliare al XIX, quando sposare un’ereditiera era più conveniente che lavorare. Il nuovo libro dell’economista Thomas Piketty
Unione bancaria europea, l’ostruzionismo tedesco
L’Unione bancaria potrebbe spezzare il legame perverso fra debito pubblico e crisi finanziaria. Ma Angela Merkel, in attesa delle elezioni, si oppone