Post-liberismo/È necessaria una tassazione federale per poter far funzionare la moneta unica, aggiungendo politiche industriali e regionali per ricostruire la capacità produttiva. Così il Pil salirebbe
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Un piano Marshall per l’industria Ue
Post-liberismo/Il 2% del Pil di ogni paese da destinare allo sviluppo per dieci anni, fondi investiti in particolare nelle periferie continentali
La natura e l’islandese
Post-liberismo/Le righe che seguono sono le ultime battute del dialogo leopardiano “Della Natura e di un Islandese” (Operette morali). Si parte dal «perpetuo circuito di produzione e distruzione», si arriva alla mummia contenuta in un Museo di non si sa quale città d’Europa. Vedeva lontano il nostro poeta. (L’Islandese che girava il mondo per sfuggire […]
Un?alleanza contro la finanza
Post-liberismo/Come affrontare il post-liberismo? La sfida, dopo questi anni di ascesa del neoliberismo, è quella di costruire un modo di pensare e di sentire nuovo che consenta si unificare diverse battaglie e di connettere le persone coinvolte in ciascuna di esse. Un manifesto per uscire dalla dottrina politico-economica dominante
L’alternativa europea che c’è
Post-liberismo/Come uscire dall’egemonia di un sistema in crisi? Il dossier Euromemorandum, frutto del lavoro degli economisti critici europei, delinea un futuro non neoliberista. Con una politica commerciale a favore dei paesi più poveri e un Piano Marshall industriale
61. Post-liberismo
Pdf n.61
60. For sale
Pdf n.60
Usa, arriva il People’s budget
Aumentare la tassazione di alcune di fasce di reddito molto alte, stop ai bonus fiscali, e un’imposta progressiva sul valore degli immobili. Per fare cosa? Investimenti in infrastrutture e rafforzare il welfare necessario. Sono alcune delle proposte del budget progressista presentato negli Usa in questi giorni
I “prolet” e le banche
Coalizioni sociali/«Poi, poco a poco, la folla si infittì, vi furono sempre più persone in movimento e, nonostante fosse molto difficile accorgersene, un numero sempre più cospicuo di quelle persone avevano con sé valigette, zaini o borsoni di tela.»
Lo spirito nuovo del ceto medio
Coalizioni sociali/Se i movimenti del 2012 erano quelli dei precari, negli anni seguenti a scendere in piazza è stata la classe impoverita