La prossima settimana pubblicheremo su questo sito il nuovo e-book “L’Europa a mano armata”, scaricabile gratuitamente, con contributi di ricercatori, analisti, attivisti per la pace. Qui la presentazione dei contributi.
“Quale sia il male profondo che mina la società europea è evidentissimo ormai per tutti: è la guerra totale moderna, preparata e condotta mediante l’impiego di tutte le energie sociali esistenti nei singoli paesi. Quando divampa, distrugge uomini e ricchezze; quando cova sotto le ceneri, opprime come un incubo logorante qualsiasi altra attività. Il pericolo permanente di conflitti armati tra popoli civili deve essere estirpato radicalmente se non si vuole che distrugga tutto ciò a cui si tiene di più”.
Con queste parole, Altiero Spinelli nel suo saggio “Stati Uniti d’Europa e le varie tendenze politiche” del 1942 immaginava un’Unione Europea portatrice di pace, fondata sui valori universali e in grado di porre fine alle guerre intestine del Vecchio continente, un passo necessario per arrivare a quella che il padre dell’Europa definiva la “pacificazione mondiale”. Oggi il sogno di Spinelli sembra un’utopia. Le spese militari nei paesi europei sono in continuo aumento, la reintroduzione della leva militare obbligatoria è tornata al centro del dibattito pubblico, mentre le parole d’ordine dell’Unione Europea sono soprattutto “riarmo” e “guerra”.
Maggiori spese militari, tuttavia, alimentano la corsa al riarmo e i conflitti regionali e, sul piano interno, sottraggono risorse ad altre voci di spesa nazionali e comunitarie, mettendo in secondo piano il welfare e il benessere dei cittadini.
Il processo di militarizzazione dell’Unione Europea è al centro di questo volume, che raccoglie analisi approfondite e presenta le alternative possibili.Il primo contributo – un’intervista a Luciana Castellina, una figura di rilievo nella storia della politica e del pacifisco in Europa – prova ad immaginare il futuro dell’Europa a partire dalla storia e dai successi dei movimenti pacifisti degli anni ’80. I testi di Giulio Marcon e Guglielmo Ragozzino offrono nuovi spunti sulle spinte verso la guerra e sulle mobilitazioni per la pace.
Una parte importante del volume è dedicato all’analisi dei programmi di riarmo europei, con uno studio di Futura D’Aprile, Martin Köhler, Paolo Maranzano, Mario Pianta e Francesco Strazzari. Sono ricostruiti i numerosi programmi europei che finanziano la ricerca, la produzione, l’acquisizione di armamenti e le forniture militari ad altri paesei, a comunciare dall’Ucraina. Sono documentate le spese militari nazionali e le alternative di sicurezza che si presentano per l’Europa.
I contributi successivi esaminano le spese militari a livello europeo, la corsa al riarmo in Italia, il riarmo dei paesi dell’est Europa, Polonia in testa, le esportazioni di armamenti, con testi di Raul Caruso, Francesco Vignarca, Paolo Maranzano, Sara Mombelli, Marco Stamegna, Giorgio Beretta.
Al complesso militare-industriale, ai suoi rapporti con la finanza e agli effetti che queste relazioni possono avere nello sfruttamento dello spazio sono dedicati i contributi di Gianni Alioti, Paolo Andruccioli e Franco Padella.
Alla guerra in Ucraina, entrata nel 2025 nel suo terzo anno, sono dedicate analisi e proposte di pace. Viene ripresentato un articolo collettivo che chiede l’avvio di negoziati, pubblicato in numerosi paesi europei, un esame di Martin Köhler delle prospettive di trattative tra Russia e Ucraina, sullo sfondo delle posizioni di Usa e Europa, , la documentazione di Mario Pianta dei costi della guerra, l’analisi di Rachele Gonnelli dell’accordo tra Ucraina e Usa sui materiali critici.
Al massacro in corso a Gaza da parte di Israele è dedicata l’intervista a Luisa Morgantini, figura di rilievo del pacifismo e della solidarietà con la Palestina, che ricostruisce le posizoni europee sul conflitto e l’importanza delle proteste pacifiste. Alll’impatto delle guerre su clima e ambiente è dedicato il testo di Farah Al Hattab, che documenta le distruzioni di lungo termine prodotte dalla guerra di Israele a Gaza e il contributo di Federica Frazzetta e Paola Imperatore su clima e guerra.
Le voci di pace in un’Europa segnata da riarmo e conflitti chiudono questo volume. Sergio Bassoli riflette sull’esperienza di Europe for Peace, la rete italiana nata all’indomani della guerra in Ucraina. Carlo Rovelli, Flavio Del Santo e Franccesca Vidotto presentano l’appello degli scienziati contro il riarmo, un manifesto che invita il mondo accademico a prendere posizione contro la militarizzazione dell’Europa. Chiude il volume un articolo pubblicato nel 1991 da Alexander Langer, figura di spicco del movimento pacifista europeo, le cui parole risultano ancora di grande attualità a più di trent’anni di distanza. L’Appendice, infine, presenta due campagne in corso: Stop ReArm Europe e l’iniziativa italiana “Ferma il riarmo”.