La disputa Cina-Stati Uniti a partire dal primato di Huawei nella tecnologia G5. Con l’Europa in ordine sparso. Delle 20 più grandi imprese nelle tecnologie avanzate, 11 sono Usa e 9 cinesi. Nessuna europea.

La disputa Cina-Stati Uniti a partire dal primato di Huawei nella tecnologia G5. Con l’Europa in ordine sparso. Delle 20 più grandi imprese nelle tecnologie avanzate, 11 sono Usa e 9 cinesi. Nessuna europea.
E’ chiaro che per la ricostruzione del ponte non basteranno i 18 mesi preventivati. Ma per il gruppo dei Benetton va avanti l’acquisizione di Albertis, il patto per Cellnex, l’Eurotunnel e l’ad Castellucci resta al suo posto.
Il futuro dell’auto è segnato da incertezze su tecnologie, mercati e sui vincoli che verranno per le emissioni inquinanti. La Germania spinge l’Europa a rallentare i cambiamenti in programma.
Come redistribuire la ricchezza e i redditi a favore di quelli lasciati indietro dalle trasformazioni tecnologiche: è uno dei quesiti che si pone il nuovo libro di Vincenzo Comito (L’economia digitale, il lavoro, la politica) in libreria da 4 ottobre.
Dalla cantieristica Fincantieri dovrebbe ora buttarsi nella costruzione di ponti. Ma a prescindere dal rispetto delle regole di Bruxelles, esiste un limite alla capacità di diversificare le proprie competenze in tempi così rapidi.
Trump tenta di contrastare il sorpasso tecnologico della Cina ma anche la stampa anglosassone si è accorta che dal cyberspazio alla governance della rete è il Paese asiatico che sta per dominare il mercato.
Maglioni, Autostrade, Autogrill, Eurotunnel e salotti buoni. Breve storia dell’impero Benetton e delle sue molte operazioni di potere, tra profitti (pochi) e rendite (molte)
Marchionne è stato salutato come un grande eroe nazionale. Noi al di là della pietas, ci permettiamo di ribadire che la sua strategia si ritrova oggi in un mare di difficoltà, da Fca alla messa sul mercato di Magneti Marelli.
Dossier annosi come Alitalia e Ilva vengono affrontati dai nuovi governanti che promettono soluzioni innovative. Ma sembra un abbaglio estivo: le loro competenze in materia di imprese risultano scarse e fumose.
La guerra economica tra Stati Uniti e Cina è partita il 6 luglio. Potrebbe riguardare, tra dazi, controdazi e perdita di produzioni, qualcosa come mille miliardi di dollari e portare a una recessione mondiale.