Di fronte al progetto Calderoli di autonomia differenziata e alle prossime elezioni passa la narrazione di una Lombardia scintillante locomotiva d’Italia. Ma è un’immagine in parte appannata a partire dal 2009.
![Meridionalizzazione della Lombardia in Europa architecture-g3d3d27e62_1920](https://sbilanciamoci.info/wp-content/uploads/2023/01/architecture-g3d3d27e62_1920-100x100.jpg)
Di fronte al progetto Calderoli di autonomia differenziata e alle prossime elezioni passa la narrazione di una Lombardia scintillante locomotiva d’Italia. Ma è un’immagine in parte appannata a partire dal 2009.
La Commissione ha presentato una riforma del Patto di Stabilità. Parte dalla presa d’atto che la riduzione del debito non può avvenire a scapito degli investimenti necessari per affrontare le sfide del futuro. Rimangono però i vecchi pilastri e non si contempla un bilancio pubblico europeo.
Il peso dell’inflazione non è uguale per tutti. L’impatto è concentrato sugli strati sociali più deboli e con redditi fissi. Ogni volta che aumenta l’inflazione, se non è governata, aumenta la polarizzazione del reddito. Quindi non possiamo contrastare l’inflazione senza curarci della distribuzione del reddito.
Analisi sul perché della stagnazione salariale trentennale in Italia, in rapporto agli altri paesi europei e non solo. Dalla bassa specializzazione produttiva e intensità tecnologica al basso tasso di occupazione nazionale, fino alle dimensioni eccessivamente ridotte delle imprese italiane.
La crisi dei subprime, poi la pandemia e la guerra hanno svuotato molte narrazioni neoliberiste. Anche in Italia – a Milano alla Fondazione Feltrinelli – si parla di nuovo patto sociale, nuova democrazia del lavoro. Ma serve attenzione per evitare che il lavoro, con uno Stato debole, venga fagocitato.
Il governo propone un bilancio neutrale senza misurarsi con nessuna delle sfide che dobbiamo affrontare, indipendentemente dalla guerra che accelera i processi. Non programma la domanda, non aumenta la spesa, non taglia gli extra profitti. E gli italiani per far fronte all’inflazione si mangiano i risparmi.
Osservando la serie storica dei prezzi alla produzione nei paesi di punta europei si scopre una diversa dinamica delle pulsioni inflative che tanto preoccupano adesso le industrie.
La legge di Bilancio, guardata in dettaglio, è un’occasione mancata, tanto più grave tanto più le sfide di struttura che attendono il Paese sono disattese. Dal mancato universalismo sugli ammortizzatori fino alla non condizionalità degli aiuti alle imprese per progetti green. Solo ritocchi su un vecchio impianto.
Sono buoni i dati contenuti nella Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (Nadef) Ma non basteranno i fondi del Pnrr per modernizzare il paese. Servirebbe investire di più nel funzionamento della macchina pubblica a cominciare dalla sanità. E una vera riforma fiscale.
Come si è generata la selva contrattuale, quella che contempera contratti “pirata” e altri scarsamente rappresentativi, cosa significa in termini di flessione del reddito da lavoro e dei diritti, e come se ne potrebbe uscire, affrontando le riforme del mercato del lavoro in funzione anche del Pnrr.