Dall’analisi della Nadef la legge di bilancio “muoverà” 30 miliardi ma avrà un impatto di appena 0,2% del Pil. Perché? In osservanza ai precetti neoliberisti e in barba alla Costituzione il governo ha l’obiettivo solo di tagliare le tasse, mentre dovrebbe aiutare la transizione e aumentare la coesione sociale.
Autori Sezioni: Paolo Maranzano
L’Europa come agnello sacrificale
In mezzo alla re-ingegnerizzazione del mondo, l’Europa stenta a trovare un suo ruolo, rischiando di rimanere schiacciata tra Cina, Usa e paesi emergenti. Oltre alle politiche per la transizione green, non deve perdere l’occasione del nuovo patto di stabilità del 2024.
La riforma del Patto di Stabilità e Crescita europeo
La Commissione ha presentato una riforma del Patto di Stabilità. Parte dalla presa d’atto che la riduzione del debito non può avvenire a scapito degli investimenti necessari per affrontare le sfide del futuro. Rimangono però i vecchi pilastri e non si contempla un bilancio pubblico europeo.
Inflazione come redistribuzione di reddito
Il peso dell’inflazione non è uguale per tutti. L’impatto è concentrato sugli strati sociali più deboli e con redditi fissi. Ogni volta che aumenta l’inflazione, se non è governata, aumenta la polarizzazione del reddito. Quindi non possiamo contrastare l’inflazione senza curarci della distribuzione del reddito.
Italia tra narrazione e prospettiva
La crisi pandemica si è manifestata in modo asimmetrico, colpendo con forza titanica consumi e reddito. In Italia si sovrappone a debolezze endogene e lasciti degli errori di austerity. Persino McKinsey ha capito che se non crescono i salari non ci sarà una solida ripresa. Ma non Confindustria.
Recuperare la missione dell’intervento pubblico
L’Italia che vogliamo/Il progressivo abbandono della progettazione di politica economica ha ridotto l’intervento dello Stato in economia a incentivi fiscali a pioggia. Ora, nella fase 2, si deve cambiare paradigma a cominciare da una banca pubblica d’investimento con la Cdp.