In Italia solo il 40% dei ragazzi si iscrive all’università. Il Covid ha ulteriormente penalizzato le famiglie più povere e ora politiche disorganiche rischiano di aggravare le disparità tra atenei per l’offerta formativa e le assunzioni. Da Roars.
Autori Sezioni: Gianfranco Viesti
L’economia italiana dopo la pandemia
Le difficoltà economiche causate della crisi sanitaria del Covid-19 saranno di una dimensione mai vista in precedenza in Italia. Quali saranno i settori e i territori più colpiti? Quali gli effetti sull’occupazione? Soprattutto, quale futuro ci aspetta dopo la pandemia?
L’impatto del Covid-19 e le politiche di coesione
L’impatto economico e sociale della pandemia toccherà sia il Nord già provato dal Covid-19 sia il Mezzogiorno, per ora meno coinvolto ma più debole. Serve un grande patto sociale su entrambi i fronti, attraverso l’utilizzo dei fondi strutturali europei e del fondo sviluppo coesione. Da “Economia e Politica”.
Gli investimenti pubblici nella sanità italiana 2000-2017
Nel complessivo definanziamento del Sistema sanitario nazionale, la spesa per investimenti in sanità in questi 18 anni è stata molto squilibrata territorialmente. Da “Etica ed Economia”.
Coronavirus, agire subito: un prontuario per fermare la recessione
Le proiezioni economiche per il futuro, le misure da adottare per la ripresa, il ruolo dell’Europa nella partita decisiva del contrasto al coronavirus. Da “Il Messaggero”.
Perché può essere una “secessione dei ricchi”
Le somiglianze fra Veneto e Catalogna sono assai maggiori di quanto comunemente ritenuto. In entrambi i casi l’obiettivo è uno status differente da altre aree del Paese, con il fine di sottrarsi alle regole di compartecipazione alla fiscalità generale trattenendo la maggior parte del gettito per sé.
Università, sempre più piccola e classista
Sempre più giovani delle famiglie meno abbienti, provenienti dai diplomi più deboli, in genere quelli tecnici, e dai territori meno ricchi rinunciano alla formazione universitaria. Il rapporto della Fondazione Res.
Università, sempre più piccola e classista
Sempre più giovani delle famiglie meno abbienti, provenienti dai diplomi più deboli, in genere quelli tecnici, e dai territori meno ricchi rinunciano alla formazione universitaria. Il rapporto della Fondazione Res