Workers act/Un progetto di politica per il lavoro, che si articoli lungo tre assi: attivazione di lavori concreti, riduzione dell’orario di lavoro e un welfare universalistico. Perchè quello di cui c’è bisogno è l’esigenza che di garantire a tutti un’attività che assicuri una prospettiva di lavoro e di vita dignitosa
Archivio | Marzo, 2015
Torniamo al lavoro
Un miliardo e 508 milioni di euro. È l’ammontare dell’evasione di contributi e premi assicurativi verificata da parte del ministero del Lavoro, INPS e INAIL nel 2014 su 221.476 aziende ispezionate. Il 64,17% (più di una su due) sono risultate irregolari e dei 181.629 lavoratori impiegati in modo irregolare, il 42,61% (77.387) erano completamente in […]
Salari e innovazione per tornare a crescere
Workers act/È importante il ruolo di contrattazione nazionale, mentre l’Europa dovrebbe stimolare la domanda interna invece delle esportazioni
Sulla produttività l’Italia è ferma agli anni Novanta
Workers act/Dagli anni novanta tutte le “riforme” del mercato del lavoro sono state legate a una visione neoliberista per cui il lavoro è una merce da scambiare sul mercato
Tutele crescenti, ma solo per i padroni
Workers act/Reintegrazione solo in casi residuali, indennità legate all’anzianità, assunzioni a lungo termine scoraggiate. Cosa cambia con il Jobs act
Nuove regole, così si trasforma il precariato
Workers act/Dai voucher agli stage pagati con ticket restaurant, ecco le nuove forme di lavoro temporaneo. E a volte totalmente gratuito
Italia, vent’anni di precarietà
Workers act/Ad oggi tutte le promesse delle riforme del lavoro non sono state mantenute,e la riforma del Jobs Act non sembra far altro che precarizzare tutti
Italia e Francia, i diktat della Troika
Sia il nostro Jobs Act che il progetto di legge francese “Per la crescita e l’attività” trasferiscono gli oneri della crisi economica sul lavoro e non affrontano la gravità della crisi
58. Workers act
Pdf n.58 :
Torniamo al lavoro
Workers act/Nonostante l’ottimismo parolaio di renzi, le stime del Def parlano chiaro: il Jobs act inciderà sul Pil al massimo per lo 0,1%. Per ripartire ci sarebbe bisogno di una politica industriale, di contratti veri e di investimenti pubblici. Una riforma del lavoro per uscire dall’Ottocento 2.0