Il modello tedesco ci insegna che la cogestione é in grado di aumentare l’efficienza produttiva solo in determinati settori industriali e che quindi la sua funzione é in larga parte redistributiva di risorse date. In una fase di contrazione del ciclo economico la cogestione rischia invece di rivelarsi un vero ballon d’essai
Archivio | Gennaio, 2014
Tutto quel che (non) ci ha insegnato la crisi
Il ritorno delle cartolarizzazioni e l’ammorbidimento del Liikanen Report sulla separazione per le banche tra attività commerciali e speculative
Finanza, l’Europa batte un colpo
Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio, è stata approvata la Mifid, la Direttiva europea che dovrebbe regolamentare il mercato finanziario. Per il Financial Times si tratta della più grande riforma dei mercati dall’inizio della crisi. Un bicchiere mezzo pieno, anche se molto rimane da fare
Chi comanda veramente: banche centrali o banche private?
Il progressivo scollamento tra credito e massa monetaria è, secondo molti economisti, una delle cause principali della Grande Crisi
La vecchia Europa
Emergenza casa, dal governo troppo poco
Dalla cedolare secca, che ridurrà il gettito dei comuni, all’aumento delle detrazioni fiscali, che vale solo per gli inquilini delle case popolari, fino al fondo per i morosi incolpevoli, che si rivela ancora del tutto insufficiente. Poche luci e tante ombre nella bozza di decreto sull’emergenza casa che il governo si appresta a varare
Servizi alle famiglie, il nuovo welfare “fai da te”
Tra il 2001 ed il 2011 i lavoratori domestici sono triplicati passando da quota 270 mila ad oltre 881 mila. In aumento anche la percentuale di italiani
Un decalogo per il Piano del Lavoro
La disoccupazione giovanile non è altro che un aspetto particolare della disoccupazione tout court. E maggiore occupazione si giustifica solo se vi è maggiore produzione di merci o servizi e maggiore attività, pubblica o privata che sia. Aspettando il “Job Act” di Renzi, un decalogo di principi da tenere ben presenti
Le “raccomandazioni” perverse
La deregolamentazione del mercato del lavoro è l’altra faccia di quell’austerità che altro non ha fatto se non aggravare lo stato di crisi economica. Dai salari alla contrattazione, così le ricette dell’Unione europea hanno contribuito a mantenere viva la depressione