La storia della centrale di Pripiat e del miracolo di San Michele che salvò Kiev, e se volete anche della fine dell’Urss, nel racconto di Valeria, che quel giorno era bambina.

La storia della centrale di Pripiat e del miracolo di San Michele che salvò Kiev, e se volete anche della fine dell’Urss, nel racconto di Valeria, che quel giorno era bambina.
Il racconto dell’inviato de il manifesto a Chernobyl 14 anni dopo il collasso del reattore 4: sole scintillante, vento, neve e 1238 milli-roentgen sopra il mostro ancora vivo. Stipendi da fame, ricordi radioattivi.
Il summit a Madrid dell’Iniziativa di Stoccolma ha rilanciato a luglio l’obiettivo mondiale del disarmo nucleare e rilanciato il Trattato di non proliferazione, ma il processo nei fatti langue. E ci sono segnali in controtendenza da Londra, da Pechino, mentre viene rimandata la ripresa del negoziato Usa-Iran.
Le lobby sono all’attacco a Bruxelles, il loro tentativo di greenwashing dei progetti di decarbonizzazione va dal nucleare al gas. Tentano di aggirare le commissioni di monitoraggio, rianimano Euratom e Ceea. La reazione in Germania e all’Europarlamento rafforza i verdi tedeschi di Annalena Baerbock.
L’Italia è uno dei paesi che ospita più bombe atomiche B1, nelle basi di Aviano e Ghedi. Il network Rete Pace e disarmo promuove la campagna “Italia ripensaci” perché aderisca al nuovo trattato anti atomico in vigore dal 22 gennaio. Mentre si fanno strada le Nuclear Weapon Free Zones.
In Germania, che ha promesso di eliminare i reattori nucleari entro il 2022, torna la paura delle radiazioni e il governo compra 190 milioni di compresse di iodio. Da Fukushima all’addio al trattato Infi all’incidente dell’8 agosto nella Siberia russa, cosa spaventa di più?