Riparte la mobilitazione della rete Stop ReArm, l’11 settembre il presidio davanti alla Leonardo a Roma. Il 12 a Frascati gli Stati generali della difesa organizzati dalle istituzioni europee.

Riparte la mobilitazione della rete Stop ReArm, l’11 settembre il presidio davanti alla Leonardo a Roma. Il 12 a Frascati gli Stati generali della difesa organizzati dalle istituzioni europee.
Francesco Vignarca, Giulio Marcon
7 Settembre 2025 | Sezione: Apertura, Campagna Sbilanciamoci!, Politica, SocietàDa L’Altra Cernobbio. L’obiettivo di una Italia e una Europa nonviolenta è stato l’oggetto di un dibattito e un confronto condotto da circa 300 attivisti ed esponenti delle principali organizzazioni e reti della società civile e del mondo del lavoro.
Ci aspetta un autunno pieno di incognite e di rischi, dagli effetti dei dazi di Trump ai pazzeschi programmi di riarmo, fino all’inazione di fronte ai catastrofici cambiamenti climatici. Abbiamo un calendario fitto di appuntamenti per fronteggiare tutto ciò mobilitando le energie migliori e suscitare un movimento largo e unitario.
Oggi la mobilitazione contro le guerre e il riarmo è centrale. Dobbiamo allargare il campo il più possibile in una visione “orizzontale” della mobilitazione (e della sua gestione) che ha bisogno di essere diffusa in “case comuni”. Inoltre la costruzione di una cultura politica deve essere capace di innervare la protesta in proposta.
La trasformazione della democrazia statunitense in autocrazia che ne deriva è strumentale a una seconda e forse perfino più pericolosa trasformazione: quella da un capitalismo ancora in qualche misura dal “volto umano” ad un capitalismo ferocemente corporate, con tutte le conseguenze in termini di sofferenze per le persone. Da Menabò di Eticaeconomia.it
The Democratic Party establishment is old, weak, and corrupt. Mamdani benefited from being an anti-system candidate, and Cuomo was weighed down by being the poster boy of the establishment. Da The Nation
Che fosse un’impresa difficilissima lo sapevamo tutti: il quorum ai referendum era una montagna altissima da scalare. Non ce l’abbiamo fatta, ma 14 milioni di persone sono andate a votare su quesiti importanti. Le critiche che arrivano anche da sinistra e che parlano di sconfitta sono ingenerose e politiciste.
Intervista a Luciana Castellina, estratta dall’e-book “Europa a mano armata”, sulla questione della difesa e della sicurezza europee, il rapporto storico con gli Stati Uniti e le mobilitazioni dal basso che spesso riguardano anche la politica estera e il no al riarmo.
Sulla base dei dati storici, era facile desumere che sarebbe stato impossibile raggiungere il quorum per la validità del referendum. L’esame dei dati aggregati e la stima dei flussi nelle grandi città alle proposte della Cgil (sul lavoro) e di +Europa (sulla cittadinanza). Da Istituto Cattaneo
La democrazia e la rappresentanza sono state svuotate di senso a favore di governi sempre di più autoreferenziali e oligarchici. Ora, dagli Stati Uniti fino a qui si sono fatti passi da gigante nel reprimere democrazia diretta, dissenso, informazione libera, spazi di partecipazione. Noi siamo convintamente e da sempre dall’altro lato: contro il dl sicurezza.