Tra i tanti lavoratori atipici cui non viene rinnovato il contratto ci sono i 317 rilevatori dell’indagine sulle Forze di lavoro dell’Istat. Che ora viene esternalizzata
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Povera istruzione in povera Italia
Economisti sulla scuola. Un libro di I. Visco chiede di “investire in conoscenza”. Checchi e Redaelli raccontano una nuda verità: la nostra scuola è di classe
Debito, quando la realtà è peggiore di un incubo
Esplode il debito pubblico, senza che si spenda un euro contro la crisi. L’aumento della spesa non è andato né allo stato sociale né alla politica industriale
Se chiude la fabbrica delle badanti
Il welfare sommerso che diventa criminale. Un ministro che fa la legge e nasconde la mano. Un paese che chiede gli immigrati e li respinge. Un paradosso che diventa ipocrisia di Stato. E alla fine il governo capitola: la sanatoria si fa, ma non si dice
Sgravi alle imprese, il bluff dell’estate
Tremonti si affida agli sgravi per gli utili reinvestiti: una manovra discutibile, poco utile e di minima entità, rispetto agli interventi delle altre economie del mondo
Donne e pensioni, allargare lo sguardo
La complessità dei lavori e del nostro welfare, la necessità di un approccio di genere e di proposte innovative. Idee utili da un recente convegno
L’Europa non aspetta la Lombardia
Investimenti più alti, crescita più bassa. L’analisi degli indicatori fondamentali mostra i ritardi della nostra regione più sviluppata. E ci aiuta a capirne il perché
I conti pubblici e i conti con Bruxelles
Vie d’uscita dalla crisi: all’Europa le politiche strutturali per una crescita di qualità, finanziate con l’emissione di titoli europei; agli stati la spesa sociale
La miccia corta del debito estero
Tassazione creativa e crisi economica fanno esplodere il debito pubblico. Con la metà dei titoli in mano straniera, lo stato italiano balla sull’orlo del burrone. E non sarà lo scudo fiscale a salvarci
La scuola di Daria e la legge del 6
Un caso di cronaca costringe Gelmini a riaffermare l’ovvio: tutti hanno diritto all’istruzione, a prescindere dal permesso di soggiorno. Ma tanti altri rischiano, tra i 600.000 ragazzi stranieri nelle nostre scuole: principali vittime della nuova regola che impone il 6 in tutte le materie per superare l’anno ed essere ammessi agli esami di Stato