E’ vero, la Fiat non è competitiva. Ma per colpa dei costi fissi, non di quelli variabili. Tocca all’Europa inventare una politica industriale per superare la crisi dell’auto
Archivio | Italie
Il problema sono i poveri o i ricchi?
Ricchezze immeritate, diseguaglianze ingiustificabili, società immobile. Perché accettiamo tutto ciò? “Ricchi e poveri”, un libro di M. Franzini
Produrre e lavorare meglio, con democrazia
I fatti dietro l’accordo di Mirafiori, i tagli alla produzione della Fiat in Italia e il crescente orientamento finanziario, le alternative. La lettera degli economisti sul conflitto Fiat-Fiom già sottoscritta da circa 150 docenti e ricercatori.
Ultimi conti in tasca Fiat
REFRESH. La caduta della quote di mercato, le scelte strategiche di business, l’andamento della Chrysler e quello della Fiat, le ipotesi di cessioni clamorose. Le ultime cifre dal mercato dell’automobile e dal pianeta Marchionne
Coop, un freno nel carrello
Le cooperative di consumo aderenti alla Lega delle cooperative costituiscono una realtà importante ma abbastanza statica. Prevale la volontà di evitare cambiamenti, di aggirare ogni possibile occasione di scelte e di innovazioni, spesso ritenute simili a salti nel buio. Hanno tenuto nella crisi, ma potrebbero fare di più per chi può spendere di meno
La ricchezza (vera) delle regioni
Nell’ottava edizione del Rapporto Quars, la classifica del benessere sostenibile. In testa il Trentino Alto Adige, scendono Lazio e Lombardia, restano i problemi del Sud. Il Rapporto sarà presentato il 16 dicembre a Roma alla Conferenza nazionale di Statistica
Quattro salti in pagella. I dati dell’Ocse
I dati Ocse-Pisa hanno mostrato un lieve miglioramento dei quindicenni italiani, e dato il via a un’indecente corsa della politica ad attribuirsene i meriti
Immigrati, il costo della cattiveria
Tempi di crisi, si taglia su tutto. Ma non si bada a spese per i respingimenti e rimpatri: che costano almeno 178 milioni all’anno
STMicroelectronics, miracoli in fuga
E’ almeno per metà italiana la più grande impresa europea operante nel settore dei semiconduttori, una delle punte avanzate dell’innovazione tecnologica del nostro continente. Ma da noi quasi nessuno lo sa e nessuno se ne cura troppo; rischiamo così di perderne del tutto il controllo a favore degli altri soci, i francesi.
Il crollo della cultura, in cifre
In dieci anni la spesa del ministero per i Beni culturali è scesa del 31% in termini reali. Il calo delle risorse è stato costante e progressivo, con la sola eccezione della spesa burocratica nelle alte sfere. Un’analisi dettagliata dei flussi di cassa, a opera dell’Associazione Economia della Cultura