Euro tunnel/4 L’istituzione dello Sme era stata concepita quale parte di un’azione comune per accelerare la crescita e diminuire la disoccupazione, scriveva Paolo Baffi nel 1978
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Schultz: bene i tagli ma stop austerity
Euro tunnel/1 “Il consolidamento di bilancio è necessario ma i risparmi richiesti agli Stati sono eccessivi e non potranno mai aiutare a risanare il debito”. Intervista a Martin Schulz, presidente del Parlamento Ue e candidato socialdemocratico alla presidenza della Commissione
Ma gli squilibri delle periferie precedono l’euro
Euro tunnel/5 Libertà dei capitali e politiche neoliberali: una uscita dall’euro e una restituzione della sovranità monetaria senza la moneta unica non cambierebbe nulla
L’oltranzismo pro-euro favorisce i gattopardi
Euro tunnel/6 Non è vero che una deflagrazione monetaria rischierebbe di scatenare una catastrofe economica talmente violenta da condurre l’Europa sull’orlo di una guerra
La terza via è la “moneta comune”
Euro tunnel/7 Una terza plausibile via sarebbe quella di trasformare l’euro da “moneta unica” a “moneta comune”, in un nuovo sistema di cambi tra monete nazionali
L’altra strada che conduce a Bruxelles
Euro tunnel/8 Il 19 marzo all’Europarlamento il forum organizzato da Euro-pen Con movimenti, sindacati e partiti per presentare le alternative per un’altra Europa
Arriva il (finto) partito della Troika
“Vota per noi e non dovrai votare mai più”. In vista delle elezioni europee arriva il partito della Troika.Iniziativa satirica che mostra le assurdità dell’attuale modello europeo
Federico Caffè, un “economista di frontiera”
Il centenario della nascita dell’economista che denunciò l’uso strumentale che la struttura oligopolistica del potere può fare dell’informazione economica. Due esempi della sua attualità
Unione europea, colpo di stato?
Il «patto di stabilità» e i suoi derivati sono figli legittimi di una Unione che funzionalisticamente ha provato a fare della moneta e dei suoi imperativi neoliberali il motore immobile di una «integrazione sempre più stretta»
Giro di boa per il Pd
Affermare – come ha fatto Matteo Renzi nell’introduzione alla nuova edizione di “Destra e sinistra” di Norberto Bobbio – che il Pd non intende più collocarsi a sinistra conclude l’ultimo giro di boa del partito democratico. Simbolico, ma fa impressione che questo arrivi proprio quando in Italia si superano i 4 milioni di senza lavoro