Il lavoro non si vede, di lavoro non si parla. È un argomento tabù, la cui narrazione è affidata alle retoriche aziendaliste, mentre la realtà parla di disoccupazione, precarietà e sfruttamento. E la crisi fa deflagrare il conflitto generazionale, con i padri che svolgono il ruolo dei figli
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Narrare la lotta di classe
Padri e figli/Con la smaterializzazione del lavoro, il declino dell’industria e il debordare del terziario avanzato, l’esperienza del lavoro è diventata dal tardo Novecento in poi per molti versi un’esperienza quasi pornografica.Il bilancio di un’avventura estiva, prima che arrivino le nuove jacquerie
31. Padri e figli
Pdf n.31:
Quali alternative al neoliberismo?
Nonostante la gravissima crisi in corso il campo delle teorie critiche non riesce a offrire un orientamento che metta in crisi l’egemonia culturale del neoliberismo
30. Una questione di qualità
Pdf n.30:
Economisti, quale futuro dopo la critica?
Criticare il pareggio di bilancio, l’insensatezza della riduzione del debito, della esasperata flessibilità del lavoro, o l’austerità espansiva è un esercizio di buon senso e necessario. Lascia tuttavia un vuoto di progetto e prospettiva che riduce l’economista a mero “critico”, seppur diversamente declinato
La sfida del comune
L’occupazione del Teatro Valle, nata come protesta tre anni fa, è diventata un simbolo di lotte per i beni comuni e per una differente visione e politiche culturali, oltre la logica del privato e del pubblico. In questi giorni si è aperto il capitolo due di questa storia. Come scriverlo, dipende da tutti noi
Il lavoro e la libertà dal padrone
Una questione di qualità/“Per mio padre libero voleva dire libero di non lavorare sotto padrone”. Una rilettura da “La chiave a stella” di Primo Levi
Il lavoro oggi, una questione di qualità
La depressione del disoccupato e quella del precario, l’alienazione del professionista dequalificato e l’appiattimento di alcuni impieghi pubblici. Il lavoro ai tempi della grande crisi
Lavorare meno, lavorare tutti
Una questione di qualità/«Lavorare meno, lavorare tutti». Che cosa ci dice oggi questo slogan tanto vecchio e tanto attuale, velleitario e profetico?