Un’Europa divisa in due che vede allargarsi la forbice delle diseguaglianze economiche, sociali e di qualità della vita tra i Paesi più ricchi e quelli più poveri. Povertà ed esclusione sociale, disuguaglianze, istruzione e lavoro: quello che emerge dai numeri è un quadro allarmante. Con “I nostri numeri sull’Europa” vogliamo gettare uno sguardo d’insieme su […]
Un’Europa divisa in due , che vede allargarsi la forbice delle diseguaglianze economiche, sociali e di qualità della vita tra i Paesi più ricchi e quelli più poveri. È questo, in sintesi, il quadro allarmante che emerge dai dati che qui di seguito illustriamo. Con “I nostri numeri sull’Europa” vogliamo infatti gettare uno sguardo d’insieme su alcuni tra i processi e le dinamiche che caratterizzano la condizione dell’Unione Europea e che più ci stanno a cuore.
È uno spazio pensato per presentare grafici e commenti di rapida e semplice comprensione – ma non per questo di minore impatto o rilevanza – sull’Europa e sul suo stato di salute. Ove possibile, all’interno dei grafici sono riportati i target della strategia “Europa 2020”. Come si vedrà, in troppi casi si tratta di target impossibili da raggiungere nel corso dei prossimi tre anni – e questa è soltanto una delle troppe promesse disattese dall’Unione Europea e dei suoi Stati membri.
Del resto, la nostra chiave di lettura dei fenomeni messi sotto la lente d’ingrandimento è chiara ed esplicita: l’Europa che il 25 marzo 2017 festeggia il 60° anniversario dei Trattati di Roma non è la nostra Europa . Ha sottomesso i diritti delle persone agli interessi del mercato e dei grandi capitali. E con il Fiscal Compact e i programmi di “austerità espansiva” ha reso più forti gli Stati più ricchi, ha indebolito la finanza pubblica di quelli più poveri e ha terribilmente complicato – se non compromesso – l’uscita dalla crisi economico-finanziaria iniziata nel 2008 e provocata dalle speculazioni finanziarie private.
Ma il futuro dell’Europa deve essere tutto diverso, deve essere quello della giustizia economica e sociale e della sostenibilità ambientale : per salvarla da se stessa e dall’avanzata dei nazionalismi populisti e xenofobi, non esistono alternative o vie di mezzo possibili.