I temi del progetto “Benessere, sostenibilità e diseguaglianze nelle regioni italiane” sono stati discussi l’8 settembre durante la conferenza EAEPE 2022, tenutasi a Napoli, in modalità ibrida – sia in presenza che online – nell’ambito della sessione speciale dal titolo “Inequality, sustainability, and well-being”.
I temi del progetto “Benessere, sostenibilità e diseguaglianze nelle regioni italiane” sono stati discussi l’8 settembre durante la conferenza EAEPE 2022, tenutasi a Napoli, in modalità ibrida – sia in presenza che online – nell’ambito della sessione speciale dal titolo “Inequality, sustainability, and well-being”, organizzata dal prof. Alessandro Sapio, ordinario di Politica Economica e coordinatore del progetto sugli Indicatori di Benessere, e dal dott. Leopoldo Nascia, collaboratore di Sbilanciamoci!
Il programma della sessione speciale
La sessione speciale EAEPE sul Benessere, sostenibilità e diseguaglianze è stata suddivisa in due slot: la prima, coordinata dal prof. Sapio, che ha ospitato le seguenti presentazioni durante la mattinata:
– Measuring Well-Being and Growth. A Well-Being Regional Index di Leopoldo Nascia (Sbilanciamoci!);
– Understanding the Impact of Social and Economic Factors on Wellbeing- Evidence from EU and Turkey di Nazli Sahanogullari (İstanbul Kültür Üniversitesi);
– Revisiting the Emission-Inequality Nexus Across Stages of Development di Tommaso Perniola (Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa).
Il secondo slot pomeridiano, coordinato dal dott. Nascia, ha invece ospitato le seguenti presentazioni:
– Inequality, Solidarity and Cooperation in Local Circular Economy di Katarzyna Sadowy (Warsaw School of Economics);
– A Network Approach to Consumption di Jan Schulz (University of Bamberg);
– The Collective Perspective on Sustainable Consumption Within Current Policy Paradigms – the Question of Justice and Human Nature di Anna Horodecka (Warsaw School of Economics);
– The Impact of Unionization in the Agricultural Sector: Farmer Perceptions and Behavior di Merve Hamzaoglu (İstanbul Kültür Üniversitesi).
Il punto di partenza di questa sessione è stata una visione condivisa circa i limiti che il PIL possiede, inadatto a misurare il benessere e cogliere la natura multidimensionale del benessere.
“I fattori monetari ed economici possono fornire informazioni limitate e insufficienti sul benessere, per questo motivo è essenziale indagare anche i fattori non economici sul benessere, come la governance, la democrazia, la salute, l’ambiente, il capitale sociale e i diritti umani.”
Negli anni l’attenzione su questi temi da parte dell’Europa e delle Nazioni Unite è cresciuta sempre di più con il fine ultimo di definire una nozione di sviluppo sostenibile e di benessere più ampia della semplice crescita del PIL. Allo stesso tempo, le politiche di austerità, con l’obiettivo di ridurre il rapporto debito sovrano/PIL, hanno avuto un impatto su settori importanti come la salute, le disuguaglianze di reddito e l’istruzione.
Il contributo è un follow up della ricerca di un Indice regionale di benessere come alternativa al PIL, realizzato dall’Università di Napoli e Sbilanciamoci! nel 2021. In questo secondo progetto l’obiettivo è di realizzare un indicatore di benessere con un’attenzione particolare alle dimensioni multiple delle diseguaglianze per contribuire al dibattito politico sul benessere e la crescita, disuguaglianze, l’istruzione e la sostenibilità e territorio.
Sono stati presentati i risultati della ricerca e gli indicatori individuati (salute, istruzione, ambiente, disuguaglianze di genere e di reddito) più adatti a misurare le dimensioni più rilevanti del benessere legate alle caratteristiche strutturali del sistema sociale ed economico.
“Il problema principale della misurazione del benessere è legato alla difficoltà di definire le variabili più rilevanti e di aggregarle secondo metodi e pesi adeguati. Dopo una revisione della letteratura sugli indicatori compositi multidimensionali per aggregare più variabili, il team ha adottato l’indice di Mazziotta-Pareto (MPI) per sintetizzare in un unico indicatore il benessere regionale e nazionale, il quale è ampiamente utilizzato per aggregare variabili non completamente sostituibili in un unico indice. È stata poi creata una base di dati che include dati regionali annuali provenienti da statistiche ufficiali per il periodo 2004-2019. L’MPI ha permesso di misurare l’impatto della recessione a livello regionale e di indagare come essa abbia influito su ogni ambito e se il divario territoriale di benessere tra il Sud e il resto del Paese si sia ampliato.
Inoltre, Il contributo rende disponibile anche la classifica del benessere prima e dopo la doppia crisi del 2008 e del 2011 e fa luce sulla debolezza irrisolta che il Paese ha registrato alla vigilia dell’esplosione della pandemia a causa delle politiche di austerità.”
I risultati completi della ricerca precedente sono disponibili gratuitamente nel Rapporto “Verso il Benessere Interno Lordo”.