Nell’agenda del governo di Mario Draghi ci sono ambizioni di cambiamento, ma non c’è (ancora) una politica industriale per uno sviluppo sostenibile, avanzato sul piano tecnologico, attento al welfare e alla salute, equilibrato tra i territori del paese.
Autori Sezioni: Matteo Lucchese e Mario Pianta
L’Europa scopre la politica fiscale
All’alba del 21 luglio l’accordo tra i leader europei ha segnato l’avvio di una politica fiscale europea con il piano ‘Next Generation Europe’ per uscire dalla crisi della pandemia. La partita politica si sposta ora sulle modalità di realizzazione e sul piano per la ripresa dell’Italia.
La difficile nascita di “Nuova generazione” Europa
“Next Generation EU”, il piano della Commissione europea, apre uno spazio politico – in Italia e in Europa – per orientare l’uscita dalla crisi su una traiettoria di sviluppo più equa e sostenibile. Ma il profilo economico che l’Europa assumerà nei prossimi anni si gioca su diversi terreni di scontro.
Più politica nell’economia
Al di là delle misure di emergenza legate alla pandemia di Covid-19, è necessario costruire nuove capacità produttive all’insegna del welfare e della sostenibilità ambientale. Per fare tutto questo, serve un nuovo ruolo degli attori e degli investimenti pubblici, riequilibrando il rapporto tra Stato e mercato. Da “Collettiva.it”
L’Europa senza rotta
Sull’emergenza legata all’epidemia di Covid-19 l’Eurogruppo sigla un pessimo compromesso politico, concede 500 miliardi di euro di interventi e nega gli eurobond. I paesi del Sud Europa ne escono indeboliti e non si affronta il nodo cruciale della sopravvivenza dell’Unione Europea come progetto politico.