Alla canna del gas/Tecniche di estrazione costose, inquinanti e pericolose rendono la fratturazione un’attività di frontiera che dipende dal mantenimento, e forse dall’innalzamento, dei prezzi attuali
Autori Sezioni: Francesco Ciafaloni
Le riserve di petrolio e i fantastilioni di Paperone
La crisi finanziaria più grave dal 1929 non ha ridotto affatto i consumi di petrolio, salvo una modesta caduta immediata. E la corsa all’oro nero continua indisturbata
Dove ci sono gli uomini non c’è il petrolio
Al di là della realtà e varietà dei paesi e delle loro élite, è evidente l’importanza assoluta del petrolio nel determinare le scelte delle grandi potenze, oltre ogni visione e opportunità politica
Settori ad alto rischio, lavorare nel petrolio
Lavorare a estrarre e trasformare il petrolio non è mai stato particolarmente gradevole. Ma col le perforazioni in mare, le alte pressioni e l’alta acidità del petrolio, i rischi sono aumentati
Una storia attuale
La solidarietà tra i dipendenti della casa editrice Einaudi le ha permesso di sopravvivere a una crisi profonda, salvaguardando la vita dei lavoratori e un ricco patromonio culturale
Il modello di previsione per le pensioni del nostro futuro ormai in agguato
II parte. Da ripartizione a contribuzione: un passaggio pieno di difficili ostacoli affioranti e di agguati imprevedibili
Sicurezza ed equità. A chi ha sarà dato?
I parte. Si parla sempre di previdenza, ma quanti hanno letto il bilancio dell’Inps? Un intervento sulle pensioni, tra giustizia e ragione, si riflette su qualche numero
Stranieri, la civiltà scritta sul suolo
Negare lo “ius soli” è una follia. Non si tratta solo di democrazia e universalismo, ma del senso della nostra repubblica. Eppure continuiamo a comportarci follemente
La ricchezza delle nazioni
Non c’è altro che la ricchezza -– meglio il capitale – al mondo? Non ci sono più la storia, la politica, il diritto come dimensioni autonome? Sembra che la Banca mondiale la pensi proprio così
Ripartiamo dai princìpi
I governanti della costruzione europea hanno sbagliato molto, quasi tutto. Ma qui siamo, e senza Europa e senza euro non andiamo da nessuna parte. E da qui possiamo ripartire, guardando in faccia l’economia più che gli economisti