Si chiama paceinmovimento il portale dei pacifisti italiani, un archivio di oltre mille documenti e foto e uno spazio per il confronto. Presentato alla Camera è realizzato da Arci, Un Ponte Per e Sbilanciamoci! e finanziato dall’Istituto buddista italiano.
Le ragioni dei pacifisti non hanno molta visibilità in questi tempi di guerra – 56 scenari di conflitto armato sono attivi in questo momento nel mondo – e così i pacifisti, accusati di volta in vola di essere filo-questi e filo-quelli, messi nell’angolo dalla retorica bellica del riarmo, hanno deciso di aprire sul web un portale. È attivo dall’11 dicembre all’indirizzo www.paceinmovimento.it ed è stato presentato alla Camera insieme al nuovo intergruppo dei parlamentari per la pace, in partenza per l’Aja per dare solidarietà al Tribunale penale internazionale e ribadire la necessità fondamentale del diritto internazionale per risolvere i conflitti e punire i crimini di guerra e contro l’umanità.
“Visto che anche la storia è diventata materia di scontro abbiamo deciso di raccontare i quarant’anni del movimento pacifista italiano attraverso foto, testimonianze, video, podcast e quant’altro, perché non venga dimenticato ciò che è stato fatto, per dare nuova linfa a ciò che resta da fare”, ha detto presentando il progetto Alfio Nicotra di “Un Ponte Per”. Nicotra per primo, e altri interventi dopo il suo, ha definito una “barbarie” la sospensione delle domande di asilo fatta in queste ore dal governo italiano nei confronti dei rifugiati siriani, mentre ancora nessun analista a livello internazionale si azzarda a fare previsioni su ciò che succederà in Siria e ancor meno ci si avventura a credere che la stabilizzazione del paese, dopo quattordici anni di guerra, potrà davvero essere assicurata da gruppi di insorti che facevano riferimento al Califfato nero e all’Isis. Tanto per parlare dell’oggi. E anche del giorno prima, quando nella Giornata internazionale per i diritti umani, un presidio pacifista in piazza Caprinica, sotto Montecitorio, per chiedere al Parlamento di fermare l’aumento delle spese militari, ha conquistato pochi spazi sulla stampa italiana.
Ma veniamo al sito dei pacifisti. Realizzato da Arci, Un Ponte Per e Sbilanciamoci! e finanziato dall’ Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai con l’otto per mille – dedicato alla memoria di Tom Benetollo, a vent’anni dalla sua scomparsa, anche se è ancora un “work in progress”, già contiene oltre mille documenti, suddivisi per decenni, più una sezione dedicata -appunto- a Benetollo, padre del pacifismo italiano negli anni della sua forza, quando in tutto il mondo fu definito il più grande movimento dal basso della storia moderna e uno dei grandi attori sulla scena mondiale. “In questo momento ci è sembrato importante contrastare chi vuole cancellare la storia e farci vivere in un eterno presente in modo da non riuscire più nemmeno a immaginare una via alternativa”, ha sottolineato Raffaella Bolini dell’Arci. Nel sito ci sarà anche una parte riservata alla “campagna”, dedicata cioè alle iniziative di formazione e allo scambio tra generazioni, al passaggio di testimone, insomma. Mentre l’archivio potrà essere arricchito da ricordi e testimonianze in modo aperto e partecipativo.
Fabio Alberti, fondatore e presidente di “Un Ponte Per” ricordando dalla nascita delle Nazioni Unite all’idea degli Stati Uniti d’Europa come terra di pace e progresso, ha ribadito che non bisogna rassegnarsi ad un orizzonte di guerra, di terza guerra mondiale a pezzi che rischia di deflagrare in un conflitto mondiale e atomico e anche in una guerra perpetua che si accende riaccende ora qui ora là, “bisogna perciò storicizzare e raccontare le tante conquiste del movimento per la pace”, ha avvertito. E poi “servono idee chiare per risolvere i conflitti, serve pensare il futuro con più lucidità, bisogna resistere, resistere, resistere all’idea dell’ineluttabilità della guerra”, ha chiosato la scrittrice e giornalista Chiara Ingrao.
Daniela Di Capua a nome dell’Istituto Buddista Italiano da parte sua ha spiegato il convinto sostegno al progetto, visto che la pace, il rispetto di qualsiasi forma di vita, “l’interdipendenza di ogni cosa nel mondo” e la responsabilizzazione dei singoli sono i principi fondamentali della religione buddista.
Parafrasando una terzina di Dante cara a Tom Benetollo, Giulio Marcon – portavoce della campagna Sbilanciamoci! – ha rimarcato come il sito intenda accendere una luce per indicare la via da seguire. “Una via in cui ci serve unità, ascoltare gli altri, rispettare tutte le diversità”, ha detto.
“Servirà anche a rinsaldare i rapporti tra di noi”, ha aggiunto Laura Boldrini, del Partito democratico e dell’intergruppo dei parlamentari per la pace, “perché bisogna anche farci sentire di più per fermare la corsa al riarmo e la spesa militare, per fermare la strage a Gaza e per affermare il pieno rispetto della Corte internazionale di Giustizia”. “Il pensiero per la pace va riattivato anche dentro di noi”, ha aggiunto da parte sua Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera e membro dei Verdi europei, raccontando come nell’ultimo congresso dei Verdi europei a Dublino mentre sul Medioriente sono passate a larga maggioranza le posizioni pacifiste e pro Pal, “incomprensibilmente” sull’Ucraina le posizioni pacifiste sono risultate in netta minoranza, e questo mentre i verdi tedeschi decantavano la loro posizione a favore del riarmo come “realista”. Stefania Ascari, deputata del M5S, ha raccontato la sua missione al valico di Rafah, ha ricordato come nella legge di bilancio attualmente in discussione le spese per i sistemi d’arma siano aumentate fino a quasi 13 miliardi (come sottolinea la Controfinanziaria di Sbilanciamoci! Ndr) e ha voluto rendere omaggio a Julian Assange “che ci ha mostrato cosa c’è dietro la guerra, non certo la democrazia e i diritti umani, ma il business della morte, il complesso militare-industriale”.
È toccato a Luciana Castellina, “la madre del movimento pacifista italiano”, chiudere gli interventi della presentazione a partire “dall’assoluto bisogno che oggi ha l’Europa di una ripresa di vigore del pacifismo”. Proprio gli scritti di Luciana Castellina, oltre che di Domenico Gallo, di Walter Massa e di molti altri, si possono leggere nel portale “paceinmovimento”, appena messi online dalla coordinatrice Sara Nunzi.