Anche il presidente della Società italiana di economia, Alberto Zazzaro, scrive ufficialmente a Draghi criticando la composizione della task force di economisti per la gestione del Pnrr e suggerisce di riequilibrarla con altri “economisti e economiste” non solo di università del Nord.
Non si smorza la polemica sulle nomine del governo Draghi per la gestione tecnica centrale dei fondi legati al Piano di ripresa e resilienza (PNRR). Dopo la lettera aperta pubblicata da Sbilanciamoci e da altri media e quotidiani e firmata inizialmente da 65 economisti (le firme sono nel frattempo diventate oltre 190), con atto inconsueto, è arrivata anche una lettera a Draghi firmata in calce e su carta intestata dal presidente della Società italiana di economia, il professor Alberto Zazzaro. La lettera, che riportiamo integralmente qui sotto, sottolinea in particolare la provenienza degli esperti della task force unicamente da atenei e enti di ricerca del Nord del paese, una composizione oltretutto tutta maschile che viene definita squilibrata e non idonea a confrontarsi con i nodi che il piano post pandemico dovrà affrontare in un contesto caratterizzato da forti debolezze strutturali del paese soprattutto nel Mezzogiorno. Il presidente della Società di economia suggerisce pertanto al premier almeno di allargare la rosa dei nomi, in modo che il “nucleo tecnico per il coordinamento della politica economica” – questo è il nome ufficiale della struttura varata dal governo – sia “ integrato con economiste ed economisti che apportino una visione più ampia, maggiormente rappresentativa delle aree e dei temi centrali del PNRR”.