Fine semestre/ Il Presidente del Consiglio dopo la «vittoria» Mogherini ha pensato più ai conti pubblici. Il semestre italiano non passerà alla storia
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Le quattro variabili per cambiare rotta
Fine semestre/ Un cambiamento della politica tedesca, una coalizione di forze tra i paesi del sud Europa, la vittoria delle sinistre in Grecia e Spagna, misure forti della Bce
Il Ttip più leggero non piace a Bruxelles
Fine semestre/ Rimandata l’approvazione del trattato Ue-Usa. Ma la linea soft del nostro governo non piace alla Commissione. Ora si riprenderà come prima
Economia e ambiente, la svolta mancata
Fine semestre/ Sanzioni evitate, ma solo per tre mesi. Le lobbies industriali bloccano i tetti sulle emissioni. E per i migranti stop all’accoglienza con Triton
Tutti gli errori dell’Unione
Fine semestre/ L’unica soluzione sarebbe un piano di investimenti vero. Ma i soldi di Juncker sono una finta: disponibili solo pochi miliardi. Così l’Ue rischia di disgregarsi, non rimpianta da nessuno
Un’occasione sprecata
Fine semestre/ Il turno italiano di presidenza dell’Unione europea si conclude così com’era cominciato: con un nulla di fatto. Nonostante gli annunci, Matteo Renzi non ha cambiato le politiche Ue ed è finito sotto lo schiaffo della commissione Juncker. Che non ha alcuna intenzione di cambiare rotta
Renzi non ha cambiato le politiche europee
Fine semestre/ Il semestre italiano si conclude con un fallimento: la commissione Juncker è più politica della precedente. Italia sottorappresentata nella burocrazia di Bruxelles
L’Europa per sconfiggere la paura
Fine semestre/ E la paura collettiva, di massa, quella che per Levi rappresenta il contrario della libertà, che «ha permesso la nascita del fascismo, del nazismo e di tutte le altre più o meno individuate tirannie»
Governo, bilanci di fine anno
Dal Jobs Act alla legge di stabilità 2015, passando per la presidenza italiana del semestre europeo, il bilancio dell’azione di governo dopo 10 mesi è molto magro. In Italia occorrono azioni per una politica redistributiva. A iniziare da un intervento sul sistema fiscale che introduca progressività e da una riqualificazione della spesa pubblica
Quale futuro per l’Unione europea?
Una contraddizione di fondo è che la costruzione europea – di cui è evidente la necessaria dimensione istituzionale – è stata finora dominata da una visione che considera le istituzioni un intralcio ai mercati