“… Le banche hanno prestato soldi come se non ci fosse un futuro, ma ora il futuro è arrivato”… (Iain Macwhirter, 2008). Qualche fatto e alcuni dati su quel che sta arrivando
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Posta keynesiana per il summit del G20
L’inverno del 2007-2008 sarà l’inverno dello scontento economico e l’inizio della fine della convinzione che i liberi mercati finanziari globali distribuiscano il rischio e promuovano efficienza economica, crescita e prosperità. Per più di tre decenni gli economisti mainstream hanno predicato, e i politici accettato, il mito dell’efficienza dei mercati, mentre sono state accantonate le lezioni […]
La crisi attuale e quella futura
Concentrazione delle banche, livello di indebitamento, squilibri tra Usa e Cina: come le “soluzioni” in atto pongono le premesse dei prossimi giganteschi problemi
A chi tocca la Seconda Bretton Woods?
Match tra Nazioni Unite e G8. L’Onu gioca la carta Stiglitz. E si susseguono le inziative per togliere la gestione della crisi dalle mani di chi l’ha causata
La Sacher Torte e la crisi alimentare
Le radici dell’emergenza del cibo, i dannosi rimedi dei dietologi dell’economia mondiale e le proposte alternative dei movimenti contadini
Le tasse sui capitali ai tempi del crack
In tempi di crisi dei capitali, che ne è del dibattito sulla loro tassazione? Un approccio efficace e innovativo deve partire da un’Agenda europea per il fisco
Ascesa e caduta delle banche d’investimento
ll paesaggio competitivo della finanza sta cambiando, le investment banks sono le grandi perdenti; come mai tali organizzazioni sono crollate?
Debito pubblico, perché no?
Come un aumento generalizzato della spesa pubblica finanziata da un aumento del debito pubblico può farci uscire dall’intreccio letale tra crisi finanziaria e recessione
Crisi finanziaria: patrimonio e pregiudizi
I governi dovrebbero comprare quote delle banche invece della loro spazzatura. Una misura che ha avuto successo in Svezia, ma è scartata per motivi ideologici
Il “political divide” che blocca i negoziati Wto
I ricchi esportano sottocosto e i poveri non possono difendersi con i dazi: l’ennesima crisi dei negoziati multilaterali non è un problema tecnico, ma politico