Recessione e debito, il paese in ginocchio. Nessun intervento per l’economia in crisi, rischio default. Analogie e differenze con il caso italiano
Archivio | Mondo
La diseguaglianza passata ai raggi X
Cause ed effetti dell’aumento delle sperequazioni di reddito e ricchezza. Quali obiettivi per la politica economica del futuro? Un numero di Intereconomics
La scuola di Chicago chiusa per acqua
Bye bye Chicago-boys? Esponenti della scuola che sostiene la perfetta razionalità dei mercati innestano la marcia indietro. Un commento d’autore: Keynes 1937
Il decennio perduto. L’economia dopo gli Zero
Il decennio si chiude in perdita per redditi delle famiglie, pensioni, posti di lavoro. Cosa non fare più, e cosa fare, all’alba degli anni Dieci?
Lavori in corso nell’era digitale
Sulle tracce dei cambiamenti del lavoro sotto la spinta di crisi e tecnologia. Da un lato il digitale che libera la creatività, dall’altro le “digital sweatshops”
I buoni e i cattivi della finanza nel 2009
La palma dell’avvoltoio ai due fondi inglesi che hanno chiamato in giudizio la Liberia, l’oscar a Erika B., bancaria dei poveri. Le pagelle del secondo anno terribile
Flopenhagen e l’irrilevanza dell’Europa
Il fallimento di Copenhagen è anche un fallimento dei padroni di casa: l’Unione europea e i suoi Stati membri, incapaci di assumere un ruolo di leadership, di fornire garanzie e investimenti perché i paesi più poveri e le economie emergenti decidessero di assumersi responsabilità dirette nella riduzione delle emissioni
Un accordo di pochi che colpisce tutti
Copenhagen, ultimo atto. Quello che ha chiuso il vertice non è un accordo, ma una truffa. Scritto in sedi ristrette, il testo finale non prevede impegni quantificati, dà pochi spiccioli e nasconde giochi poco chiari sui finanziamenti. Il pianeta può attendere
Lo Stato è tornato ma si è subito fermato
Un americano su 8 mangia grazie al “food stamp”. Le contraddizioni degli Stati tra necessità e difficoltà di intervento, l’emergenza del debito, le timidezze politiche
Clima, Copenhagen verso il fondo
A pochi giorni dalla chiusura, la conferenza di Copenhagen sembra avviarsi verso il fallimento. Ora sono i paesi più poveri a chiedere maggiori finanziamenti, preparando una controproposta. Mentre la società civile circonda il Bella Centre, cresce il pessimismo tra i negoziatori. Ancora una volta è l’economia a irretire i negoziati