La lunga stagione della deregolamentazione del mercato del lavoro, oltre a far declinare i salari, ha disincentivato gli investimenti in innovazione e aumento della produttività. Un convegno a Torino.

La lunga stagione della deregolamentazione del mercato del lavoro, oltre a far declinare i salari, ha disincentivato gli investimenti in innovazione e aumento della produttività. Un convegno a Torino.
A dieci anni dall’introduzione del Jobs Act e alla viglilia dei 4 referendum sul lavoro, la Fondazione Di Vittorio ha pubblicato il rapporto “Precarietà e bassi salari” che documenta il degrado del lavoro in Italia e fa un bilancio delle politiche realizzate. Ne presentiamo qui alcune parti.
L’8 e il 9 giugno 2025 le cittadine e i cittadini saranno chiamatə alle urne per esprimersi su cinque importanti quesiti referendari.
Il Premio Nobel Giorgio Parisi, le politologhe Donatella della Porta e Nadia Urbinati, il farmacologo Silvio Garattini, lo storico dell’arte Salvatore Settis sono tra i 40 promotori di quest’appello che invita a votare per i 5 referendum su cittadinanza e lavoro dell’8 e 9 giugno 2025.
Le visioni divergenti sulle riforme del mercato del lavoro di Tiziano Treu e Pasquale Tridico, a pochi mesi dall’appuntamento con le urne, in un dibattito organizzato a Firenze dalla Classe di scienze politico-sociali della Scuola Normale Superiore.
Si è conclusa la prima edizione del convegno dell’Alleanza Clima Lavoro sulla giusta transizione del settore agroalimentare. Dal Documento di Visione alla nuova PAC, servono politiche che coniughino sostenibilità ambientale e sociale. Tutti i materiali e le registrazioni dell’evento.
Aumenta il numero di occupati, assai meno le ore lavorate e si complica la frammentazione del mercato del lavoro. Per fare il punto della situazione e in vista dei referendum di giugno, alla Scuola Normale a Firenze il 16 aprile si confrontano Tiziano Treu e Pasquale Tridico.
La crescita della logistica è impressionante, nel 2024 in Italia siamo intorno a un miliardo di pacchi consegnati. Un fattore di inquinamento e di consumo di suolo per gli hub. In Amazon e nelle “coop spurie” si lavora in condizioni di sfruttamento, ma crescono conflitti e sindacati di base.
L’idea che il gigantesco piano di riarmo europeo rappresenti un’opportunità di crescita occupazionale e di riconversione di un settore in crisi come l’automotive è sfatato dalla storia dell’industria. Negli ultimi 10 anni ad aumentare sono stati ricavi e titoli in Borsa, i risultati sull’occupazione sono stati modesti.
“Il gruppo produce quasi esclusivamente modelli di media e alta gamma, costosi e che non vendono. Il problema italiano sta tutto qui”. Il problema dei costi da verificare. Da Il Fatto Quotidiano.