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L’Ue di Barroso e la ricerca di un”nuovo racconto”
Le pagine della crisi/A new narrative for Europe, l’iniziativa lanciata da Barroso per costruire un nuovo racconto d’Europa svela che il re non è mai stato tanto nudo come oggi
stop F35, le ali al lavoro e alla spesa sociale
No agli F35 per fare decollare l’occupazione e la spesa sociale. Un appello della campagna Taglia le ali alle armi, sottoscritto da intellettuali, sindacalisti e giornalisti
Le proposte per un’altra Europa
Fermare l’austerità, espandere la democrazia, controllare la finanza. Alla vigilia delle elezioni europee Euro-pen presenta le sue proposte per disegnare un’altra strada per l’Europa. Il documento conclusivo del Forum al Parlamento europeo del 19 marzo scorso
Def 2014, a scuola di cucina
Se gli ingredienti sono debito pubblico, Pil, e surplus primario, come si può cucinare un Documento di economia e finanza? Pubblichiamo qui il primo di una serie di articoli sul Def, presentato nei giorni scorsi dal governo Renzi. Per capire come è e come potrebbe essere
Ciao Karol
Giovedì 10 aprile se n’è andato, all’età di novant’anni, K. S. Karol. Reporter straordinario, testimone del Novecento visto dal confine fra Est e Ovest (nato e cresciuto in Polonia e per alcuni anni in Unione Sovietica viveva da decenni a Parigi), militante del movimento comunista internazionale, compagno di una vita di Rossana Rossanda. Raccogliamo qui […]
Un piano Marshall per costruire l’Europa sociale
Eurobond per finanziare la spesa pubblica europea. La proposta del sindacato tedesco, Dgb, al centro di un convegno a Bruxelles
Un maestro di vita e di scrittura
La sua corrispondenza “dalla prima base rossa di Mao” inaugurò, il 28 aprile 1971, il primo numero del quotidiano Il Manifesto
Il nostro compagno
Narratore ed esploratore delle storie del mondo, ma anche figlio, nel senso di cittadino. Più che per via della sua patria incerta, perchè fino in fondo un internazionalista
E sul web la rivolta si fa audience
Attenti popolo/Grazie alla massificazione e alla distribuzione capillare della rete, il populismo digitale pervade la vita quotidiana. Basta condividere qualche assurdità per essere arruolati nell’esercito liquido che combatte la guerra civile simulata. Così ci si scatena nei post e nei selfie. Ma si temono le piazze reali
