Martedì 25 luglio il Senato italiano vuole ratificare il CETA, nonostante la contrarietà di numerose Regioni e enti locali. La mobilitazione promossa dalla Campagna Stop-TTIP e il dossier che smonta punto per punto tutte le bugie
All’avvio dei negoziati bilaterali nel 2009 le istituzioni europee e canadesi reputavano il CETA un accordo commerciale la cui approvazione e ratifica non avrebbe incontrato ostacoli. Oggi quell’accordo è nel mirino di una vasta coalizione formata da organizzazioni per la giustizia sociale, ambientalisti, sindacati, associazioni di produttori, agricoltori, che considerano il CETA una minaccia per la democrazie e l’economia.
Martedì 25 luglio il Senato italiano ha intenzione di ratificare il CETA. Le organizzazioni della Campagna Stop TTIP Italia ritengono questa accelerazione intollerabile e ingiusta. Contro il CETA si sono espresse anche numerose Regioni, votando delibere contrarie e chiedendo al Senato di fermare il processo. Lazio, Lombardia, Liguria, Veneto, Puglia, Calabria, Marche e Valle d’Aosta, oltre a centinaia di Comuni, hanno intimato al Parlamento di aprire una consultazione ampia sugli effetti del trattato.
La campagna Stop-TTIP ha promosso perciò una mobilitazione e ha diffuso un dossier, “Debunking Ceta: manuale di sopravvivenza alla disinformazione sull’accordo Ue-Canada”, in cui affronta e smentisce punto per punto le affermazioni e le stime sul CETA.