Negli ultimi 50 giorni le piazze italiane si sono riempite per 5 occasioni importanti e diverse. Vogliamo aprire una discussione su questo sito sui soggetti, le culture, le pratiche e le proposte di queste mobilitazioni. E su come ciò può rinnovare la politica in un anno, il 2024, pieno di elezioni, locali ed europee.
Negli ultimi 50 giorni le piazze italiane si sono riempite, oltre ogni previsione, per cinque occasioni importanti e diverse. Il 7 ottobre Cgil e 200 associazioni hanno indicato “La via maestra” a difesa della Costituzione, il 28 ottobre la questione della Palestina e della difficile pace con Israele è arrivata in piazza, l’11 novembre il Pd si è ritrovato a Piazza del Popolo, il 17 novembre c’è stato lo sciopero generale di Cgil e Uil contro la finanziaria del governo e per fermare la svalutazione del lavoro, il 25 novembre le donne hanno occupato la scena, denunciando la violenza maschile come espressione del patriarcato, affermando la propria libertà, ribaltando il silenzo in un grido di rivolta.
Cinque segnali di grande vitalità della società italiana, di voglia di partecipare e contare, l’immagine di una maggioranza sociale nel paese che contrasta drammaticamente con una politica istituzionale dominata dalle contro-riforme del governo di Giorgia Meloni e dall’occupazione del potere di post-fascisti e alleati.
Cinque mobilitazioni distanti, non senza contrasti tra loro, che esprimono culture e agende di cambiamento diverse, ma che offrono al paese l’energia per costruire un’alternativa alla deriva reazionaria che sta accompagnando declino economico, frammentazione sociale, solitudini e aggressività individuali.
Far parlare tra loro queste piazze è oggi l’obiettivo più importante.
Questo è il momento di mettere a confronto le voci delle donne, le lotte del lavoro, l’impegno della società civile, chi chiede la pace tra Ucraina e Russia e tra Israele e Palestina, il mondo dell’opposizione politica al governo – il Pd, i Cinque Stelle, Sinistra Italiana, le altre forze da coinvolgere in un’alternativa.
Vogliamo aprire una discussione sul sito di Sbilanciamoci! sui soggetti, le culture, le pratiche e le proposte di cambiamento di queste mobilitazioni. Su come possono incontrarsi e crescere. E su come tutto questo può rinnovare la politica in un anno, il 2024, pieno di elezioni locali ed europee.