Un cattolico sociale tendenzialmente progressista o un liberista fautore delle leggi spietate del mercato? Sul nuovo presidente del Consiglio circolano giudizi opposti, e la sua storia personale li giustifica entrambi. Si può cercare una chiave interpretativa, in base alla quale fare qualche ipotesi sul come guiderà il suo governo. Dal blog di Carlo Clericetti.
Autori Sezioni: Carlo Clericetti
Franceschini, l’Attila della cultura
Un folto gruppo di intellettuali e ex soprintendenti ha diffuso un manifesto durissimo contro l’intera politica dei beni culturali. Una politica mirata solo alla “valorizzazione”, cioè a far soldi, che trascura del tutto la tutela
Fiscal compact, la pillola va giù
Raggiunto l’accordo: non sarà inserito nei trattati europei, ma emanato con una direttiva. L’ennesima prova che questa Europa non è riformabile e che si usa ogni scappatoia per restringere di spazi di democrazia
Bankitalia, una mozione che fa perdere la testa
Il voto parlamentare sulla Banca d’Italia promosso dal Pd ha scatenato una bufera: ma il Parlamento ha tutto il diritto di pronunciarsi su qualsiasi problema.
Chi ruba il lavoro ai giovani
Gli economisti discutono se l’allungamento dell’età pensionabile riduca le nuove assunzioni. Ma il punto è se si sceglie come obiettivo la piena occupazione o si accetta un’organizzazione sociale che sconta che ci siano disoccupati
I segreti della Spagna
Come si spiega una crescita tripla del Pil rispetto all’Italia? La risposta è che la Spagna ha attuato un mix di politiche, che si potrebbe definire di “riforme strutturali” del tipo che piace all’Europa ma accompagnate da politiche (più o meno) keynesiane
Uk, quando i socialisti fanno i socialisti
Altro che “con Corbyn il Labour non vincerà mai più”, come aveva vaticinato tutti i commentatori. Il partito è arrivato testa a testa con i Tory e la rilevante differenza di seggi è dovuta solo al sistema elettorale inglese. Una lezione per i partiti ex di sinistra non ancora diventati irrilevanti come molti dei “confratelli” […]
Banca d’Italia, i danni dell’Europa
Come lo scorso anno, il governatore nelle Considerazioni finali non risparmia pesanti critiche all’Unione. E per l’Italia appoggia la politica – voluta dalla Ue – di alti saldi primari, cioè la politica che finora ha strozzato la nostra crescita
La Francia al ballottaggio
La vittoria di Macron è praticamente certa. Un esito che probabilmente darà più forza a una delle due tendenze delle sinistre europee, quella che sostiene la necessità di un “Piano B” per sottrarsi alla morsa di regole basate sulla svalutazione del lavoro
I Guelfi, i Ghibellini e le colpe del declino
Nell’Italia dello “zero virgola” l’Europa è matrigna ma i governi hanno fatto la loro parte. E non si vede una classe dirigente capace di prendere in mano la situazione e imprimere la sterzata che sarebbe necessaria