Gli immigrati non possono votare alle elezioni politiche. Ma “contano” come popolazione residente, gonfiando la torta dei seggi da spartire. Soprattutto al Nord-Ovest, dove vive più di un terzo degli stranieri. Lampante il caso della “Ohio d’Italia”, la Lombardia
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Una “spending review” di sinistra?
Per ridurre e razionalizzare la spesa pubblica in modo da favorire sviluppo e produttività non basta fare tagli: servono nuovi approcci, coerenti con gli obiettivi del paese
L’Italia disuguale, invisibile alla politica
L’Italia è uno dei paesi più disuguali d’Europa. La politica ha aggravato le disparità prodotte dal mercato e tutto questo è rimasto invisibile nella campagna elettorale. Fino al brusco risveglio del dopo-voto
Le strane altalene del titolo Mediaset
Ai minimi prima della campagna elettorale, è salito del 60% col ritorno del Capo, da metà febbraio ha ripreso a scendere. L’altalena in borsa di Mediaset riflette le scommesse sui successi politici di B. Ma nell’economia reale le cose vanno male per tutte le società del gruppo
Dopo l’austerità, quali politiche espansive?
Poter allentare i vincoli di bilancio europei adesso sembra un sogno ad occhi aperti. Ma un nuovo keynesismo potrebbe risultare inutile per l’Italia, in assenza di politiche dell’offerta che rafforzino l’industria nazionale
“Barili di carta”: le materie prime in balia del casinò
Le recenti fluttuazioni dei prezzi delle materie prime sui mercati internazionali non sono giustificate dalle dinamiche produzione-consumo. Piuttosto, sono il risultato delle scommesse che la finanza effettua sui mercati a futuri
Sbilinfo, fatti e numeri
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Cipro, la miccia e la minaccia
Cipro “spaventa i mercati”, “affonda le borse” e “fa volare lo spread”. Per un piano di aiuti da 10 miliardi di euro, lo 0,07% del Pil europeo. Noccioline rispetto a quanto versato da governi e istituzioni pubbliche per salvare le banche – senza condizioni e senza chiedere nulla in cambio. È davvero pensabile che sia […]
Euro sì, euro no. Falsi dilemmi e scelte possibili
Le uscite di Grillo sull’euro riaccendono la discussione. Ma è bene vedere la questione nella sua reale portata: nelle condizioni date, in ciascuno dei due casi a pagare saranno i salari reali. Si può discutere all’infinito sul “meno peggio”. Oppure cambiare rotta
Il parlamento europeo boccia il bilancio Ue
L’europarlamento ha detto no al bilancio pluriennale su cui i paesi membri si erano accordati. Forse i cambiamenti saranno minimi, ma l’unica istituzione europea eletta dai cittadini ha mandato ai governi un segnale importante