Nulla pare frenare il conflitto ucraino: siamo in piena escalation, ci siamo arrivati lungo la logica di realtà evidenziata proprio da chi è stato tacciato di idealismo pacifista. Da il manifesto.
Sulla guerra si rovescia una mobilitazione colossale di armi e risorse, in uno scontro fra determinazioni sempre più esplicite, alle quali tutto il resto è sacrificato. Evapora la possibilità di negoziati anche solo parziali. Il fango si asciuga in Ucraina.
E ciascuno pensa di poter guadagnare combattendo. Così il Segretario Generale dell’Onu esce di scena fra i missili, quello della Nato parla di guerra per anni, e nel parlamento inglese – la culla della democrazia – si evoca l’idea del supporto terrestre. Nulla pare frenare la guerra: siamo in piena escalation, ci siamo arrivati lungo la logica di realtà evidenziata proprio da chi è stato tacciato di idealismo pacifista. La spinta verso l’escalation riguarda anche gli obiettivi: ridurre le capacità di nuocere della Russia in futuro – obiettivo evocato dal Segretario alla Difesa Austin durante la visita a Kiev – ci proietta infatti in uno scenario assai diverso rispetto a quello del contributo per porre termine all’aggressione.