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A chi tocca la Seconda Bretton Woods?

Match tra Nazioni Unite e G8. L’Onu gioca la carta Stiglitz. E si susseguono le inziative per togliere la gestione della crisi dalle mani di chi l’ha causata

In questi giorni si assiste ad un’ interessante competizione tra i G8 e l’Onu su quale sarà il luogo nel quale andranno discusse le soluzioni possibili alla crisi finanziaria globale. Già si parla di una seconda Bretton Woods, vale però la pena di ricordare che in termini “istituzionali” Bretton Woods avvenne nell’ambito del processo di fondazione delle Nazioni Unite e quindi a questo doveva necessariamente far riferimento. Anche se poi si decise che Banca Mondiale e Fondo Monetario non sarebbero state considerate Agenzie specializzate Onu, ma piuttosto collegate al sistema Onu attraverso accordi specifici. Questo in particolare per preservare il modello decisionale antidemocratico tuttora vigente in Banca Mondiale e Fondo Monetario del “un dollaro un voto” rispetto a quello dell’Onu de “una testa un voto”. Ora il quadro rischia di essere ben diverso. Esiste insomma l’eventualità che la convocazione del G8 straordinario allargato ai Paesi emergenti (insomma una formula simile al G20) possa porre le basi di un nuovo modello di multilateralismo, nel quale le Nazioni Unite sarebbero solo “uno inter pares” e non il quadro di riferimento normativo e politico entro il quale tale discussione, quella sulla “nuova governance economica globale” dovrà tenersi. Così abbiamo assistito ad un susseguirsi di iniziative, volte a cercare di reindirizzare il processo verso una nuova Bretton Woods nell’alveo dell’Onu. L’Unctad chiede a gran voce di essere coinvolta, Ban Ki Mon propone ai G8 di ospitare il vertice straordinario sulla crisi negli edifici delle Nazioni Unite a New Cork, senza successo. Poi l’ultimo colpo di scena: Il presidente di turno dell’Assemblea Generale D’Escoto (ex ministro sandinista degli affari esteri) nomina il premio Nobel dell’economia Joseph Stiglitz a capo della Task force delle Nazioni Unite per la crisi finanziaria. Compito della Task Force sarà quello di ridiscutere mandato, funzionamento, attribuzioni delle istituzioni finanziarie internazionali, e di elaborare una proposta per una nuova governance globale. L’annuncio della nomina di Stiglitz arriva il 21 ottobre, qualche ora prima dell’annuncio di George Bush del luogo e della data del G8 straordinario, che si terrà a Washington il 15 novembre. Intanto la Task Force Onu viene convocata per la sua prima riunione il 30 ottobre. Il prossimo round si svolgerà a Doha, a novembre, in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite per la Finanza per lo Sviluppo, che farà il punto degli impegni internazionali a 5 anni dalla Conferenza di Monterrey (Financing for Development). La bozza di dichiarazione finale già conteneva un impegno a svolgere una Conferenza per la revisione del mandato e del funzionamento delle istituzioni di Bretton Woods. Sembra quasi che il G8 abbia tentato di vanificare preventivamente tale raccomandazione. (per una cronaca del dibattito g8-ONU sulla crisi finanziaria, www.brettonwoods.project.org) In contemporanea si stanno muovendo i movimenti sociali di mezzo mondo. Cogliendo l’occasione che si sta aprendo per rimettere mano al sistema finanziario globale, parte un primo appello lanciato dall’Asia-Europe People Forum riunito a metà ottobre a Pechino, nel quale tra l’altro si ribadisce la centralità dell’ONU come luogo di discussione delle questioni economiche e finanziarie globali e si propone una fitta piattaforma di proposte. (per leggere il testo della dichiarazione di Pechino in italiano clicca qui). Altro appello che sta circolando è veicolato dalla rete europea Eurodad. (clicca qui per accedere al testo dell’appello). Per ultimo vorrei consigliare un bell’intervento di Walden Bello sulla crisi finanziaria, accessibile sul sito di Focus on the Global South www.focusweb.org

Quest’articolo è stato pubblicato sul blog di Francesco Martone, www.sinistracosmopolita.blogspot.com