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Archivio | Giugno, 2013

Quale reddito minimo?

• Un reddito minimo anti-disoccupazionedi Elena MonticelliPerché in Italia all’idea di garantire un reddito minimo a ciascuno si preferisce l’erogazione senza condizioni di alcuni beni e servizi? Una riedizione del libro di Van Parijs e Vanderborght • Airaudo (Sel): un new deal per l’Italiadi Sara FarolfiGli interventi sul reddito e quelli sul lavoro devono procedere […]

Una svolta incompiuta

Nel dibattito sul reddito di cittadinanza si fanno molte confusioni, lessicali e pratiche. È cosa diversa dal salario minimo e dalle garanzie per i più poveri, legandosi invece al diritto all’esistenza

Perché cambiare la Costituzione?

Perché avviarsi in gran fretta verso la riforma costituzionale? Perché non sono più le leggi a uniformarsi alla Costituzione, ma è questa a doversi piegare ai dettati neoliberisti. E l’ossessione “governabilità” guida la nuova legge elettorale. Dietro le “larghe intese”, il ridisegno costituzionale calpesta la democrazia

Reddito minimo per un Commonfare

Il reddito sociale garantito deve essere pensato come una istituzione del comune, vale a dire un reddito che risulta direttamente dalla produzione e non dalla ridistribuzione del plusvalore

Lavoro, e non reddito, di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza si configura inevitabilmente come “compensazione ex post” dei disagi derivanti dalla mancanza di lavoro e non può affrontare in termini strutturali le problematiche che la crisi globale ci pone, a partire dalla necessità di ridisegnare l’intero modello di sviluppo

Austerity Italian Style

L’uscita dalla procedura di deficit eccessivo ha prodotto fin troppo facili entusiasmi. Ma la decisione della Commissione europea non sancisce per l’Italia l’ingresso nell’élite dei paesi virtuosi e, quel che è peggio, non segna la fine dell’austerity né apre margini per politiche fiscali espansive