Sbilanciamo l’economia. Una via d’uscita dalla crisi di Giulio Marcon e Mario Pianta (Laterza, 2013, 190 pp., 12 euro)
Archivio | Giugno, 2013
Quale reddito minimo?
• Un reddito minimo anti-disoccupazionedi Elena MonticelliPerché in Italia all’idea di garantire un reddito minimo a ciascuno si preferisce l’erogazione senza condizioni di alcuni beni e servizi? Una riedizione del libro di Van Parijs e Vanderborght • Airaudo (Sel): un new deal per l’Italiadi Sara FarolfiGli interventi sul reddito e quelli sul lavoro devono procedere […]
Una svolta incompiuta
Nel dibattito sul reddito di cittadinanza si fanno molte confusioni, lessicali e pratiche. È cosa diversa dal salario minimo e dalle garanzie per i più poveri, legandosi invece al diritto all’esistenza
Perché cambiare la Costituzione?
Perché avviarsi in gran fretta verso la riforma costituzionale? Perché non sono più le leggi a uniformarsi alla Costituzione, ma è questa a doversi piegare ai dettati neoliberisti. E l’ossessione “governabilità” guida la nuova legge elettorale. Dietro le “larghe intese”, il ridisegno costituzionale calpesta la democrazia
Tronchetti Provera salvato dalle banche
Il pianeta Pirelli si dà un nuovo ordine, con Tronchetti Provera sempre al comando, sempre con i soldi delle grandi banche. Un vecchio vizio del capitalismo italiano
Per tutto il resto c’è mastercard
In Quello che i soldi non possono comprare Michael Sandel traccia i confini dell’economia di mercato. E spiega perché l’economia non può prescindere dalla valutazione morale
Reddito minimo per un Commonfare
Il reddito sociale garantito deve essere pensato come una istituzione del comune, vale a dire un reddito che risulta direttamente dalla produzione e non dalla ridistribuzione del plusvalore
Lombardia, un piano di corto respiro
Tutte le ombre del Piano regionale di sviluppo proposto dal neogovernatore Roberto Maroni per la Lombardia. Un piano che costringe ai margini dell’Europa l’economia lombarda
Lavoro, e non reddito, di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza si configura inevitabilmente come “compensazione ex post” dei disagi derivanti dalla mancanza di lavoro e non può affrontare in termini strutturali le problematiche che la crisi globale ci pone, a partire dalla necessità di ridisegnare l’intero modello di sviluppo
Austerity Italian Style
L’uscita dalla procedura di deficit eccessivo ha prodotto fin troppo facili entusiasmi. Ma la decisione della Commissione europea non sancisce per l’Italia l’ingresso nell’élite dei paesi virtuosi e, quel che è peggio, non segna la fine dell’austerity né apre margini per politiche fiscali espansive