Le relazioni al centro dell’economia. In libreria “Il capitale delle relazioni”, una raccolta di storie e pensieri sull’economia solidale
Archivio | Giugno, 2010
L’impresa che non c’è più: il caso Olivetti
Una breve parentesi di storia nella serie “grandi imprese”. Una rassegna che si propone di aiutare a capire com’è fatto il nostro sistema imprenditoriale, deve prendere in considerazione, oltre a quello che esiste, anche quello che non c’è più. L’Olivetti, per esempio
La stangata sui pendolari
Il trasporto pubblico locale sarà la prima vittima dei robusti tagli alle regioni decisi dal governo. Per i pendolari, si profila una riduzione dei servizi e un aumento delle tariffe, mentre restano intoccabili le grandi spese per grandi opere
Il grande accordo: ognuno per sé
Bilancio fallimentare del G20 di Toronto. Movimenti di capitali, finanza, nuove regole, rigore sui budget: ogni paese dice e fa la sua, tutti a casa senza un risultato
Sessant’anni di spesa militare
Le dinamiche della spesa militare italiana dal secondo dopoguerra ad oggi, in un saggio di Nascia e Pianta all’interno del volume “Gli italiani in guerra” (Utet)
Finmeccanica, le armi come impresa
Finmeccanica è oggi la più importante impresa industriale italiana dopo la Fiat. Il suo business, triplicato dal 2000 al 2009, è concentrato al 75% nel settore militare. Società a controllo pubblico, quotata in borsa, è all’ottavo posto tra i produttori mondiali di armamenti. Produce solo il 30% del fatturato in Italia, il 23% negli Stati […]
Un’agenda per l’Europa
“Dopo la crisi. Proposte per un’economia sostenibile”. Un volume di idee e proposte in movimento, per uscire dalla crisi cambiando passo. Lo lanciamo nella rete, per aprirlo alla discussione collettiva
La rivalutazione del renminbi fra mito e realtà
Il tasso di cambio del renmbimbi è un falso problema economico: ecco perché non sarà la rivalutazione della moneta cinese a salvare gli Usa e l’Europa
Lo statuto della Fiat a Pomigliano
La ricetta imposta stavolta non è molto diversa da quelle del passato, e più che sulla produttività punta sul vecchio ingrediente: lavoro a basso costo
Promossi e bocciati, con numeri sballati
Gelmini fa gli “exit poll” alle scuole, e annuncia al mondo: quest’anno più bocciati. Ma i conti non tornano, e i numeri del 2009 smentiscono quelli del 2010